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Salvini chiude le porte a Berlusconi: “Niente lista unica, se ho bisogno ti convoco”

Il leader della Lega Nord Matteo Salvini chiude alla ipotesi di un listone unico alle prossime elezioni con Silvio Berlusconi e Forza Italia. Escludendo un incontro con il leader forzista, Salvini ha specificato che “se ci sarà necessità convocheremo noi un incontro”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il leader della Lega Nord dice no al listone unico, chiudendo le porte in faccia a Silvio Berlusconi e a Forza Italia che sembravano voler proporre una sola lista unita per il centrodestra alle prossime elezioni politiche. “Una cosa è una coalizione, un’altra è il listone unico, su cui al momento non ci sono le condizioni – ha spiegato Salvini -. Io lavoro a un progetto coerente per cambiare il paese, ma per ora sulla lista unica la vedo difficile”. Salvini ha risposto ai cronisti riguardo all’ipotesi di un quadrifoglio come simbolo unico dell’eventuale listone, ironizzando: “Non mi occupo di botanica”.

Il leader della Lega ha sottolineato che l’obiettivo del Carroccio è vincere e “cambiare l’Italia con un programma coerente”. Forza Italia, secondo Salvini, “su tanti temi ha votato in modo opposto alla Lega”, come sulla questione delle banche e sulle direttive europee. Salvini è sembrato scettico anche sull’idea di un candidato unico.

Non è previsto un incontro tra Salvini e Berlusconi, al momento, come ha detto lo stesso segretario della Lega: “Non c’è nessun incontro in preparazione con Silvio Berlusconi. Se ce ne sarà la necessità lo convocheremo noi l’incontro”, ha risposto ancora a chi gli chiedeva se era previsto un confronto diretto tra i due a breve.

Legge elettorale: la Lega per il sistema maggioritario

Salvini chiede una legge elettorale maggioritaria e punta su una posizione comune, sul tema, con Forza Italia: “Spero si stia facendo strada la proposta della Lega – dichiara – Fi dimostri che il centrodestra è compatto sostenendo una legge chiara e maggioritaria che aiuti le coalizioni”. A tal proposito, Salvini ribadisce che “La Lega è disponibile a far parte di una coalizione per vincere le elezioni”. È questo il vero obiettivo del Carroccio, secondo il suo segretario, che si dice convinto della possibilità di vincere le elezioni “con soldi o senza soldi”, in merito alla condanna ai danni della Lega che dovrà rimborsare 49 milioni di euro per la vicenda legata ai rimborsi elettorali irregolari.

Salvini e il nesso tra malattie e immigrazione

Salvini ha commentato anche il caso della bambina di quattro anni morta a causa della malaria sostenendo che “è innegabile che un certo tipo di malattie è legato al fenomeno migratorio: non lo dice la Lega, ma la giunta di Trento, e su questo c’è da riflettere”. Aggiungendo che “è evidente che il sistema sanitario del Centrafrica sia meno efficiente del nostro” e ha concluso: “Non so se portano miseria, certamente portano problemi sociali”.

Vaccini, Salvini contro un ‘obbligo di tipo sovietico'

Sulla questione dei vaccini obbligatori per l’iscrizione a scuola, Salvini ha sostenuto che la decisione di una moratoria fino al 2019 presa da Luca Zaia, presidente della regione Veneto, è una “battaglia di libertà, di cui e di salute pubblica fondata sulla cultura e non sull’imposizione e l’obbligo di tipo sovietici”. Salvini ha quindi aggiunto che “Zaia sta ricevendo le lodi di tante associazioni: vaccinarsi deve essere una libera scelta, non un obbligo sovietico”.

Il leader della Lega è quindi tornato sull’argomento della libertà di scelta: “Io ho due figli e li ho vaccinati, ma sono per la libertà di scelta. Dieci vaccini non esistono in alcun paese europeo, in quindici paesi europei non esiste nemmeno un vaccino obbligatorio. Non vorrei che l'Italia fosse stata scelta come cavia nel nome del business delle case farmaceutiche”.

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