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Russia, le sanzioni a Putin costano 100 miliardi all’Europa

Due milioni di posti di lavoro e circa 100 miliardi di euro in valore aggiunto nell’export di beni e servizi, per la precisione. Per l’Italia si stima un buco di quasi 12 miliardi con 215 mila persone che resteranno senza lavoro. Lo sostiene uno studio del Wifo, Istituto austriaco per la ricerca economica.
A cura di B. C.
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Due milioni di posti di lavoro e circa 100 miliardi di euro in valore aggiunto nell’export di beni e servizi.  È il conto che l’Europa starebbe rischiando di pagare per le sanzioni dell’UE alla Russia di Vladimir Putin. I numeri emergono da uno studio del Wifo, Istituto austriaco per la ricerca economia, e sono stati ripresi in un’inchiesta condotta da nove giornalisti del Lena (Leading European Newspaper Alliance), alleanza di cui fanno parte anche Repubblica, insieme a Die Welt, El Pais, Le Figaro, Le Soir, Tages-Anzeiger e Tribune de Genève. In Italia, secondo le stime dell’Istituto, sono in gioco nel breve periodo (primo trimestre di quest’anno) 80mila posti di lavoro e oltre 4 miliardi di euro in valore aggiunto creato dall’export, mentre nel lungo periodo il calo di occupazione sarà di 215mila posti di lavoro e quello del valore aggiunto della produzione di 11 miliardi e 815 milioni di euro.

L’unica soluzione per compensare al peso delle sanzioni verso la Russia sarebbe quella di esportare verso altri Paesi. “La ricerca del Wifo prende in considerazione il ‘peggiore degli scenari’, scrive Repubblica. ‘Il calo delle esportazioni dai Paesi Ue che avevamo ipotizzato nell’autunno dello scorso anno come scenario estremo — spiega Oliver Fritz, uno dei tre estensori della ricerca — è ormai realtà. E le sanzioni alla Russia e la risposta di Mosca hanno un ruolo decisivo. Se la situazione non dovesse mutare radicalmente, è prevedibile che le nostre ipotesi più fosche diventino realtà’. Un solo fattore potrebbe attutire l’impatto: l’aumento delle esportazioni verso altri Paesi. E, in questo senso, ci sarebbero già dei segnali, quanto meno relativamente ai prodotti agricoli”.

Ad ogni modo mercoledì scorso, gli ambasciatori dell’Unione europea hanno raggiunto un’intesa che punta a prorogare le sanzioni alla Russia di ulteriori sei mesi, con una scadenza fissata a fine gennaio 2016, anche se la decisione finale spetta al Consiglio dei ministri degli esteri che si riunirà lunedì prossimo.

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