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Covid 19

Zona gialla nel Lazio a Capodanno: anche per D’Amato non è esclusa, gli ultimi dati

Gli ultimi dati sull’andamento della pandemia e sulle vaccinazioni diffusi dalla Fondazione Gimbe.
A cura di Enrico Tata
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Anche l'assessore D'Amato lo ha ammesso: "Probabilità basse, ma non possiamo escludere un cambio di colore nell'ultima settimana di dicembre o nella prima di gennaio", ha detto l'assessore alla Sanità ai microfoni di Radio Capital in merito al possibile passaggio del Lazio in zona gialla. I contagi sono in aumento e sono in aumento anche le ospedalizzazioni in tutta Italia, ma secondo l'ultimo report diffuso dalla Fondazione Gimbe c'è anche una piccola buona notizia: "Nonostante l’aumentata pressione sugli ospedali, nelle ultime settimane si è progressivamente ridotta la percentuale dei pazienti ricoverati in area medica e in terapia intensiva sul totale degli attualmente positivi". Questo, ha spiegato il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta, è da imputare verosimilmente "all’incremento delle terze dosi, che riportano l’efficacia a valori più elevati".

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Proprio l'incremento dei vaccinati con terza dose potrebbe salvare molte regioni, compreso il Lazio, dal passaggio in zona gialla. L'ulteriore balzo in avanti dei richiami nelle prossime settimane potrebbe infatti ulteriormente ridurre questo rapporto tra pazienti affetti da Covid e pazienti che necessitano di ricovero ospedaliero. Nel Lazio sono state effettuate oltre 1,3 milioni di dosi di richiamo a circa il 26 per cento della popolazione complessiva. Il 95 per cento degli adulti e l'89 per cento degli over 12 hanno ricevuto la doppia dose di vaccino. Secondo i dati Gimbe la percentuale di terze dosi somministrate nel Lazio è leggermente inferiore alla media italiana.

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Un ulteriore aiuto per raffreddare la curva arriverà, oltre che con l'introduzione del green pass rafforzato, dell'obbligo di vaccinazione per alcune categorie lavorative, anche (almeno questa è la speranza) dalla partenza delle vaccinazioni dei bambini dai 5 agli 11 anni. Ieri sono cominciate negli hub pediatrici le prime vaccinazioni di queste fasce d'età che, come evidenziano gli ultimi dati della Regione Lazio, sono attualmente quelle in cui l'incidenza dei contagi è più alta. Raramente sono casi che necessitano di cure ospedaliere, ma comunque esempi di bambini che hanno contratto una malattia da Covid grave ci sono, come ha evidenziato ieri il professore Franco Locatelli, presidente del Comitato tecnico scientifico: "La vaccinazione offre uno strumento importante per proteggere i bambini dal rischio di malattia grave. Stime dell'Ecdc valutano come ogni 10.000 casi sintomatici pediatrici ci sono 65 ospedalizzazioni, 6 ricoveri in intensiva e un decesso. In più in età pediatrica il Covid si può manifestare con sindrome infiammatoria multisistemica, che ha si verifica a un'eta' media di 9 anni, il 45% dei casi sono diagnosticati tra 5 e 11 e il 70% può richiedere terapia intensiva".

Come riassumono i dati Gimbe due parametri su tre per quanto riguarda il Lazio sono già da zona gialla: l'incidenza dei casi ogni 100mila abitanti, da diverse settimane sopra la soglia critica, e anche il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva. Rimane ‘verde', per ora, il terzo parametro e cioè la percentuale di posti letto occupati nei reparti ordinari degli ospedali.

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