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Covid 19

Vaia a Fanpage.it: “Basta restrizioni e chiusure, a settembre preparati su trasporti e scuola”

“Nessuna preoccupazione per la variante Delta né passi indietro su riaperture, ma serve una direttiva europea univoca per il greenpass. Rilasciarlo solo con completamento della vaccinazione”. Fanpage.it ha intervistato il direttore sanitario dell’Istituto nazionale di Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani Francesco Vaia sui temi varianti, vaccinazioni, grandi eventi e immunità di gregge.
A cura di Alessia Rabbai
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La variante Delta nel giro di un paio di settimane sarà dominante in Italia. Nel Lazio a superato il 50 per cento dei casi, così come reso noto dallo Spallanzani, che sta coordinando il sequenziamento di tutti i campioni positivi nella regione per migliorare l'attività di tracciamento. Nonostante la campagna vaccinale prosegua spedita (ieri la copertura totale ha raggiunto il 50% della popolazione), tutti gli esperti concordano con un aumento dei casi nelle prossime settimane e la politica comincia a discutere sulle nuove misure da prendere. Si apre una fase nuova della pandemia, che rende necessario rivedere le politiche attuate finora senza abbassare la guardia. Ne abbiamo discusso con Francesco Vaia, direttore sanitario dell'Istituto Superiore di Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.

Professor Vaia, quali sono ad oggi i numeri di diffusione della variante Delta nel Lazio, siete preoccupati per un eventuale aumento di contagi e i ricoveri ospedalieri?

Nel Lazio il dato è di circa il 57 per cento. È normale che l'opinione pubblica abbia timore quando si diffonde la notizia di una nuova variante, com'è già accaduto per quella inglese. Non per questo vuol dire che determini necessariamente particolari problemi. I dati ci fanno sentire positivi: i ricoveri stanno diminuendo, le terapie intensive degli ospedali si stanno svuotando, allo Spallanzani abbiamo quattro posti occupati da pazienti gravi. Sappiamo che il vaccino funziona anche sulle varianti e contiene il contagio, quindi la vaccinazione è fondamentale per difendersi. Il tema oggi è convicere sempre più persone a vaccinarsi, specialmente quelle comprese nella fascia d'età intorno ai sessant'anni, ancora dubbiose, disorientate e scettiche.

Ha senso parlare di raggiungimento dell'immunità di gregge entro l'8 agosto, con il previsto aumento dei contagi e la diffusione della variante Delta?

L'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato ha fatto un grande lavoro, sta conducendo una campagna con grande energia e il Lazio è tra i primi posti in Italia per numero di vaccinazioni. Per quanto riguarda l'immunità di gregge sono fiducioso, a breve la raggiungeremo. Ma quello che a noi interessa in questo momento è lavorare ancora di più, perché potrebbe esserci la necessità di fare una dose di richiamo, dobbiamo capirne le modalità. Complimenti alla Regione Lazio, abbiamo lavorato sulle vaccinazioni insieme, spesso D'Amato cita lo Spallanzani come suo faro e gli siamo molto grati.

Come si stanno gestendo secondo lei i viaggi all'estero, non era meglio dare il Green Pass solo ai cittadini europei con seconda dose?

Dobbiamo invitare i giovani a vaccinarsi e a farlo prima che partano. Non ha senso rendere disponibile il Green Pass con una sola dose, perché abbiamo visto che il vaccino con la seconda è molto più efficace. Il Green Pass con la doppia vaccinazione serve a livello europeo per consentire la libera circolazione in sicurezza delle persone già immunizzate. Dobbiamo essere molto severi, con una direttiva uniforme in tutta Europa. Non deve essere considerato dal cittadino uno strumento burocratico, ma una possibilità, un premio per dirsi "se sono vaccinato mi posso concedere cose in più ed essere più tranquillo per la sicurezza mia e degli altri", non perché me lo impone qualcuno, ma perché è dimostrato che il completamento dell'iter vaccinale è fondamentale per proteggerci dal virus, dobbiamo come dire, volerci bene, anche se non esiste il rischio zero.

Ci attendono nuove restrizioni, come ad esempio il ritorno dell'obbligo della mascherina all'aperto? Crede che sia necessario fare un passo indietro sui grandi eventi come concerti, partite allo stadio, discoteche?

Non bisogna più fare passi indietro, ma ripartire con tutte le precauzioni e con senso di responsabilità. Possiamo fare tutto, concerti, partite, ma dipende dalla gestione e dagli accessi, con Green Pass o tampone negativo. Ripartire e riaprire oggi è possibile grazie ai risultati ottenuti tramite la campagna di vaccinazione. Importante sarà a settembre la ripartenza dell'anno scolastico in presenza, bisogna che studenti e professori tornino in classe. Ma è necessario fare un grande lavoro su scuola e trasporti. Sono fiducioso che il Governo Draghi attui un piano Marshall, che ponga al centro dell'attenzione questi due temi cruciali.

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