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Trovato morto in cella a 26 anni nel carcere di Viterbo, aperta un’inchiesta

Lo hanno rinvenuto gli agenti privo di vita in cella: sul corpo nessun segno di violenza. La Procura di Viterbo ha aperto un’inchiesta e disposto un’autopsia.
A cura di Beatrice Tominic
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Un'immagine dell'interno del carcere di Viterbo (Immagine di repertorio)
Un'immagine dell'interno del carcere di Viterbo (Immagine di repertorio)

È stato trovato morto nella sua cella nella prima mattina di ieri, domenica 26 marzo, verso le ore 8: a perdere la vita nel carcere di Viterbo è stato un ragazzo di appena ventisei anni. Originario della Romania, il giovane stava scontando in prigione una pena di quattro anni per rapina e incendio: i fatti sono avvenuti nel 2021 a Borgo Grappa, una frazione in provincia di Latina, città in cui risiedeva il ventiseienne, che dista dal centro cittadino circa una decina di chilometri.

La telefonata ai parenti: stava bene

Secondo quanto ricostruito fino ad ora, il giovane non si trovava in cattive condizioni di salute: soltanto qualche ora prima il ventiseienne avrebbe parlato al telefono con alcuni suoi parenti. È proprio in quella circostanza che il ragazzo, dall'altro capo del telefono, li avrebbe rassicurati riguardo alle sue condizioni di salute, dicendo loro di stare bene.

La scoperta del corpo in cella

Nel corso della mattina di ieri, vedendolo ancora nel letto, inizialmente gli agenti hanno pensato che stesse ancora dormendo, ma ben presto si sono accorti che, invece, il corpo nella cella era privo di vita. Dopo il ritrovamento del corpo senza vita, la Procura di Viterbo ha aperto un'inchiesta sul caso. Il decesso, secondo le prime informazioni, sarebbe avvenuto nel sonno: nella serata di sabato scorso, 25 marzo, poco dopo aver consumato la sua cena, il ventiseienne si sarebbe addormentato, senza svegliarsi mai più.

Non sono stati rinvenuti segni di violenza: sul corpo del ventiseienne è stata disposta un'autopsia per cercare di chiarire le cause che hanno portato alla sua morte

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