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Sgarbi accusato di assenteismo a Viterbo: “Sono assessore senza portafoglio, che posso fare?”

Vittorio Sgarbi è assessore alla Bellezza e ai monumenti del Comune di Viterbo. Oggi per la seconda volta dall’inizio della consiliatura si è seduto accanto ai suoi colleghi della giunta. Alle accuse di assenteismo ha risposto: “Che posso fare? Sono assessore senza portafoglio”.
A cura di Enrico Tata
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Lo scorso gennaio il Pd di Viterbo ha accusato Vittorio Sgarbi, assessore alla Bellezza e ai monumenti del Comune di Viterbo, di assenteismo. Avrebbe partecipato al 2 per cento delle riunioni della giunta e si sarebbe espresso solo su otto delibere su 450 totali, anche se alcune riguardavano progetti di competenza del suo assessorato. Oggi Sgarbi è arrivato, a sorpresa, a Viterbo e per la seconda volta dall'inizio della consiliatura si è seduto accanto ai colleghi assessori e alla sindaca Chiara Frontini.

Il diretto interessato ha praticamente ammesso le sue colpe, ma si è difeso così nel corso della seduta odierna del consiglio comunale: "E' una legittima richiesta valutare cosa possa fare un assessore alla bellezza, che di per sé è un'astrazione, senza un bilancio e senza un portafoglio. Ho un assessorato senza portafoglio e senza indennità, per cui le mie assenze corrispondono alla mia impossibilità di agire altro che con il sussidio del sindaco o del vicesindaco, ai quali posso proporre alcune delle idee che sono deciso a portare a Viterbo, tra le quali due sono già partite e hanno anche un riscontro nell'esperienza degli anni scorsi".

Le proposte, ha detto ancora Sgarbi, "troveranno poi un consenso, mi auguro, nell'attenzione di un pubblico che non ha mai avuto in Viterbo il luogo naturale, come si è visto anche dagli esiti inferiori alle aspettative per un Michelangelo formidabile nei disegni. Naturalmente questo riguarda forse anche l'abitudine a ritenere alcune città dei luoghi in cui si vedono mostre è accaduto con Ferrara, è accaduto Forlì, mi auguro che accada anche con Viterbo, che essa diventi luogo e appuntamento essenziale e importante per le grandi mostre che si vengono a proporre".

L'intenzione del critico d'arte è quella di portare a Viterbo la mostra "di un grande e popolare pittore, ossia Antonio Ligabue, che già vent'anni fa fu proposto con molta attenzione dei viterbesi nel palazzo dei Papi. Per questo ho chiamato il Vescovo per chiedere se si possa riproporre la mostra in quella sede che non pone soltanto Ligabue nelle sua identita' conosciuta e carica di forza di attrazione, ma anche in rapporto con un autore viterbese di forte e di emozionante capacità di rappresentare il silenzio, la solitudine e la malinconia che si chiama Liviabella".

Nella parte finale della stagione, "in cui Viterbo avrà un'attrazione turistica più forte", ci sarà poi "la terza edizione del festival della Tuscia, una intuizione di particolare prestigio che ci mette davanti a un coinvolgimento, nella prospettiva di Viterbo capitale europea della cultura, della Tuscia. Viterbo diviene l'epicentro di una serie di concerti che si svolgono da Bolsena, a Vallerano, a Sutri, a Caprarola, a Bagnaia. In maniera tale che Viterbo diventi il luogo da cui parte una proposta per la musica italiana di valore internazionale".

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