Saluti romani al “presente” durante commemorazione a Primavalle: denunciati in 12
Nostalgia, celebrazioni. E braccia tese. È successo di nuovo, stavolta nella zona opposta di Roma, a Primavalle, nelle giornate di lunedì 15 e di martedì 16 aprile scorsi. Le iniziative, organizzate per commemorare Stefano e Virgilio Mattei, figli dell'ex segretario della sezione Movimento Sociale Italiano di Primavalle che hanno perso la vita nell'incendio provocato da alcuni estremisti di Potere Operaio nel 1973, hanno visto ancora saluti romani da parte dei partecipanti.
Anche qui, nel quadrante di Roma nord ovest, è una storia che si ripete. Ogni anno, ogni 16 aprile. Un gesto che non è passato inosservato (neanche) stavolta e che ha portato alla denuncia di 12 attivisti di estrema destra, vicini a Forza Nuova e a Lotta Studentesca.
Le 12 persone denunciate
Come anticipato, le persone denunciate per i saluti romani durante le iniziative di commemorazione dei fratelli uccisi sono 12, deferiti in stato di libertà all'Autorità Giudiziaria per aver violato la Legge Scelba. Si tratta di ex attivisti, noti militanti e nuove leve di Forza Nuova e della sua emanazione giovanile Lotta Studentesca, oltre ad ultras biancoceleste.
Oltre ai 12 denunciati, però, gli agenti della Digos sono riusciti ad identificare altre 15 persone, anche loro legate agli ambienti di destra radicale. Al vaglio le immagini realizzate dal personale della polizia scientifica per definire chiaramente i comportamenti dei partecipanti all'evento: non si esclude possano emergere ulteriori riconoscimenti.
La commemorazione a Primavalle
L'evento è stato organizzato in ricordo, come anticipato, di Stefano e Virgilio Mattei, morti il 16 aprile del 1973 nel rogo provocato da alcuni estremisti di Potere Operaio nella loro abitazione, in via Bernardo da Bibbiena. Qui, proprio davanti all'abitazione, ogni anno si organizzano eventi in memoria dei due fratelli. Ogni anno, però, come accade anche altrove (ne è un esempio Acca Larentia), alla chiamata "presente" si levano in alto braccia tese dei partecipanti, come dimostra anche la foto in apertura dell'articolo.