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Covid 19

Pazienti covid curati in casa: le regole da seguire nell’assistenza domiciliare

Nel caso di malattia di entità lieve o moderata, il paziente covid può essere curato in casa. Lo ha stabilito la Regione Lazio: in questo modo si vuole ridurre la pressione sugli ospedali e garantire il turnover ai casi che necessitano di ricovero. A monitorare la persona ci penserà il medico di medicina generale o il pediatra.
A cura di Natascia Grbic
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I pazienti affetti da Covid-19 che però hanno sviluppato una malattia di entità lieve o moderata, devono essere preferibilmente assistiti a domicilio, negli alberghi, nelle Rsa, nelle lungodegenze, ecc… Si tratta di un'assistenza di primo livello fortemente consigliata in questi casi dall'Organizzazione mondiale della sanità, e che punta a non stressare ulteriormente la rete ospedaliera regionale, già sovraccarica. La decisione di assistere il paziente a domicilio dipenderà ovviamente dal suo quadro clinico, ossia dalle condizioni di stabilità clinica. Anche nel caso di pazienti ospedalizzati con una fase di progressione clinica stabile o in remissione dovrà essere presa in considerazione l'assistenza a domicilio al decimo giorno dalla comparsa dei sintomi. "Tale provvedimento – spiega la Regione Lazio – è fondamentale per assicurare un turnover utile a riservare l’ospedalizzazione ai casi che necessitino di ricovero".

Chi deve vigilare sul paziente curato a domicilio

Il coordinatore distrettuale Covid-19 deve attivare la valutazione clinica per individuare le modalità di assistenza del paziente a domicilio entro 24 ore dalla dimissione dall'ospedale. Deve poi identificare il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta responsabile della presa in carico del paziente. Nel caso in cui ci sia la necessità, può valutare di attivare altro personale medico e anche i servizi ADI, USCAR, API, ecc… Il medico di base o il pediatra, nel caso non ci fossero le condizioni per la permanenza del paziente covid a domicilio, può chiedere il trasferimento in una struttura alberghiera.

Come funziona l'assistenza a domicilio per i pazienti covid

Una volta attivata tutta la procedura per il trasferimento, sarà poi il medico o il pediatra che hanno in carico il paziente a doverlo monitorare per verificarne lo stato di salute. Questo avviene tramite la piattaforma regionale LazioADVICE collegata all'app Lazio Doctor e agli eventuali dispositivi per il telemonitoraggio, tramite i quali si procede con la telesorveglianza. Nel caso di paziente adulto, sarà lui a inserire ogni giorno i parametri nell'applicazione Lazio Doctor, anche nel caso siano sempre gli stessi. Nel caso di minori o di paziente che non sa usare l'app, lo faranno il medico di base o il pediatra. Sempre quest'ultimi devono verificare giornalmente i parametri e chiedere al coordinatore distrettuale Covid l'assegnazione di un saturimetro semplice. Nel caso di peggioramento del quadro clinico, il paziente deve essere ovviamente trasferito subito in ospedale.

I comportamenti da adottare in casa

Dentro casa la persona positiva al coronavirus deve tenere dei comportamenti precisi, onde evitare di contagiare i conviventi. Deve tenere guanti e mascherina negli ambienti comuni, e mantenere la distanza di un metro in presenza di altre persone. Attivare le app Immuni e Lazio Doctor e su questa registrare ogni giorni i parametri richiesti, la temperatura (due volte al giorno), la frequenza cardiaca e la saturazione d'ossigeno. Bisogna avere a disposizione ovviamente i farmaci prescritti e quelli antipiretici.

Attività fisica e alimentazione

La Regione Lazio consiglia inoltre di mantenere un'alimentazione equilibrata e di mantenere un po' di attività fisica, non stare sempre sdraiato a letto ma al massimo seduto "Mangiare frutta, verdura, spremute di agrumi, yogurt, kefyr, pesce di lisca, perché il possibile sforzo ventilatorio rappresenta per i muscoli respiratori l’equivalente di una maratona per i muscoli degli arti inferiori", si legge nel documento. "Adottare la pronazione quando la persona è distesa a letto (coricato a pancia sotto), posizione utile a reclutare gli alveoli polmonari senza la compressione esercitata dal peso della gabbia toracica. Nel caso sia possibile, si consiglia di percuotere con il taglio della mano gli spazi costali dal basso verso l’alto ai fini di favorire il distacco delle secrezioni".

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