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L'omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro

Omicidio Willy Monteiro, l’autopsia: “Politraumi tra addome, torace e collo sono causa della morte”

I risultati dell’autopsia eseguita all’istituto di Medicina Legale di Tor Vergata sul cadavere del 21enne Willy Monteiro, ucciso a Colleferro, provincia di Roma: “Una serie di politraumi distribuiti tra torace, addome e collo hanno causato uno shock traumatico che ha provocato un arresto cardiaco”.
A cura di Enrico Tata
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Queste sono le cause della morte di Willy Monteiro secondo i risultati dell'autopsia eseguita presso l'Istituto di medicina legale di Tor Vergata: il 21enne è morto a causa di un "grave shock traumatico" che ha provocato l'arresto cardiaco. Questo è dovuto, secondo il medico legale", a "politraumi distribuiti tra torace, addome e collo". Per capire se ci sia stato un colpo fatale serviranno ulteriori accertamenti. L'esame è durato oltre tre ore.

"Al momento abbiamo acquisito tutti i dati necessari per poter liberare anche il corpo e restituirlo ai genitori. Abbiamo fatto tutti i rilievi necessari imprescindibili, ora vanno messi insieme tutti gli elementi acquisiti e fare un ragionamento medico-legale anche col supporto dei vari esami di laboratorio che devo ancora avviare. Sarà necessario fare un quadro generale e dal particolare ricostruire la dinamica dell'evento", ha spiegato all'agenzia AdnKronos il professor Saverio Potenza, che ha eseguito l'autopsia alla presenza dei consulenti di parte.

I primi risultati dell'autopsia hanno quindi confermato il racconto dei testimoni: Willy è stato picchiato selvaggiamente con calci e pugni e questo ha provocato la sua morte. Secondo quanto scrive il gip di Velletri nell'ordinanza con cui ha confermato l'arresto in carcere dei fratelli Bianchi e di Pincarelli, i tre anche nel corso dell'interrogatorio hanno "minimizzato il fatto assegnandolo alla responsabilità di terzi". La misura cautelare del carcere, scrive ancora il giudice, è in questo senso "l'unica in grado di porre concreto ed effettivo argine al pericolo di reiterazione di condotte violente quali quella per cui si procede, giustificata dalla manifesta incapacità di resistere agli impulsi violenti dai tre, non frenati neppure dalla presenza di numerosi testimoni e dalla breve distanza che separava il luogo dell'aggressione dalla caserma dei carabinieri".

"Saltavano sul corpo di Willy inerme"

Nell'ordinanza molti testimoni hanno descritto la "violenza inaudita" con cui Willy è stato picchiato: un amico ha raccontato come Willy fosse "a terra sul marciapiede, preso da spasmi, tipo delle convulsioni". Un altro ha dichiarato: "Ricordo subito l'immagine di Willy steso a terra, circondato da quattro o cinque ragazzi che lo colpivano violentemente con calci e pugni". E ancora: "Ho un vivido ricordo di un paio di loro, non ricordo pero' chi di preciso, che addirittura saltavano sopra il corpo di Willy in terra e già inerme".

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