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L'omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro

Omicidio Willy, il sindaco di Colleferro: “Crediamo che la pena giusta sia l’ergastolo”

Il sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna in un’intervista a Fanpage.it ha parlato dell’impatto che l’omicidio di Willy Monteiro Duarte ha avuto sulla città di Colleferro. “Spero che la sua memoria sia da monito per i ragazzi”.
A cura di Natascia Grbic
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"Credo che tutti noi ci aspettiamo che la pena giusta – perché noi chiediamo una pena giusta – sia quella chiesta dal pubblico ministero". Il sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna, intervistato da Fanpage.it, racconta come la città ha vissuto questo avvenimento, dal lutto per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte alla costruzione di una memoria condivisa che possa onorarlo, e soprattutto fungere da esempio per gli altri ragazzi. "I genitori di Willy ci hanno dato sempre grande dimostrazione di dignità e di onorabilità. Sono stati molto in silenzio. Hanno così espresso una posizione quasi educativa nei confronti degli altri. In un momento storico dove si cerca sempre di apparire, anche nel dolore, loro ci hanno ricordato invece quanto il dolore può essere composto. Io ho condiviso con loro tanti momenti, tante riflessioni che preferisco naturalmente tenere per me. Non ho fatto nulla che lasciasse traccia in città in memoria di Willy, senza concordarlo con loro. Una cosa più di tutte mi ha colpito: la volontà netta, nitida e subito chiara di onorare la memoria del figlio non semplicemente per il grande dolore del distacco, ma come monito agli altri ragazzi, come occasione di insegnamento agli altri ragazzi".

"A Colleferro molti giovani, abbiamo una grande responsabilità"

Pierluigi Sanna spiega che in una città giovane come Colleferro nessuno aveva mai pensato che potesse verificarsi un omicidio brutale come quello di Willy. "Era da tempo che si percepiva del disagio – racconta – ma non pensavamo potesse arrivare a quel livello. Il male corre più veloce del bene, ma speriamo che le azioni messe in campo per migliorare la situazione si concretizzino. "Certo è che la concentrazione di giovani che c'è a Colleferro dovuta alle scuole superiori e all'università, ai locali, ai ristoranti e ai punti di ritrovo, ci mette di fronte a una responsabilità ancora più gravosa di quanto non se ne abbia in altri territori. A questo dobbiamo rispondere con la massima attenzione, non solo da parte delle forze dell'ordine, non solo in fase repressiva, ma soprattutto in fase preventiva".

"La violenza non è la soluzione"

Il sindaco di Colleferro ha presenziato a tutte le udienze del processo per l'omicidio di Willy. In aula anche gli amici del ragazzo, che hanno sostenuto la famiglia in questi anni drammatici. "Volevo che la famiglia prima di tutto, e i ragazzi che si sono alternati in udienza per testimoniare, non si sentissero soli – continua Sanna – Ho sempre pensato che la mia presenza li rassicurasse, è un dovere civico nei loro confronti". Cosa insegna quanto successo a piazza Oberdan la notte tra il 5 e il 6 settembre 2o20? "Che la violenza, soprattutto la violenza gratuita, la banalità del male, come andrebbe definita in questo caso, non può essere uno strumento utile alla risoluzione delle controversie fra ragazzi".

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