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Omicidio Luca Sacchi ucciso a Roma

Omicidio Luca Sacchi, il processo rischia di saltare per un vizio di forma: “Va annullato”

Potrebbe essere annullato il processo per l’omicidio di Luca Sacchi, il giovane personal trainer ucciso nella notte tra il 22 e il 23 ottobre nel quartiere Appio Latino a Roma. Secondo gli avvocati della difesa, ci sarebbe un vizio di forma a causa di alcune intercettazioni tra gli arrestati in carcere che non sono state fornite ai legali.
A cura di Natascia Grbic
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Rischia di essere annullato e ricominciare da capo il processo per l'omicidio di Luca Sacchi, il giovane personal trainer ucciso con un colpo di pistola alla testa la notte tra il 22 e il 23 ottobre 2019 a Roma, nel quartiere dell'Appio Latino. La richiesta di annullamento è stata avanzata dalla difesa degli imputati per l'omicidio del giovane, Valerio Del Grosso, Paolo Pirino e Marcello De Propris. Base della richiesta sarebbe l'uso nel processo di intercettazioni in carcere in cui i tre ragazzi parlano della notte in cui è stato ucciso Luca. Si tratta di intercettazioni registrate prima della chiusura delle indagini e non inserite nel fascicolo messo a disposizione delle difese, perché utilizzate in un procedimento separato per droga. Motivo per cui le difese chiedono che vengano inserite nello stesso fascicolo di omicidio dato che vedono coinvolti Del Grosso, Pirino e De Propris, e vertono intorno all'omicidio. Nel caso non venga accettata la richiesta di annullamento del processo, gli avvocati della difesa chiedono che quelle intercettazioni non siano utilizzate nel processo per la morte di Luca Sacchi.

L'omicidio di Luca Sacchi

Luca Sacchi è morto nella notte tra il 22 e il 23 ottobre a Roma, nel quartiere dell'Appio Latino, durante una compravendita di droga finita male. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il suo amico Giovanni Princi aveva concordato con il gruppo di pusher di Casal Monastero l'acquisto di quindici chili di marijuana in cambio di 70mila euro. Qualcosa però è andato storto: Pirino e Del Grosso hanno pensato di rapinare i ragazzi, tenere i soldi e non dare la droga, in modo da fare il colpaccio. Hanno quindi aggredito Anastasiya Kylemnik, la fidanzata di Luca Sacchi, che nello zaino avrebbe avuto i contanti per l'acquisto della droga, per poi scappare col bottino. Paolo Pirino si è scagliato su di lei con una mazza da baseball, prontamente fermato da Luca Sacchi, che si è messo in mezzo per difendere la fidanzata. Probabilmente non si è mai accorto che Valerio Del Grosso stava arrivando velocemente da dietro, la pistola in mano che ha fatto fuoco subito, colpendolo alla testa. Luca morirà qualche ora dopo in ospedale. Oltre a Del Grosso e Pirino, in carcere con l'accusa di omicidio è finito alcuni mesi dopo anche Marcello De Propris, colui che avrebbe fornito l'arma della rapina. Giovanni Princi è stato già condannato per droga col rito abbreviato, mentre Anastasiya Kylemnik – processata sempre per droga – ha scelto il rito ordinario. Nessuno di loro, né il migliore amico né la fidanzata, hanno mai voluto chiarire agli inquirenti i rapporti con i pusher di Casal Monastero che hanno ucciso Luca.

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