Negozianti protestano al Centro Leonardo: “Fateci aprire nei weekend”
Protesta tra i lavoratori dei negozi del Centro Leonardo a Fiumicino, dove hanno abbassato le saracinesche contro le chiusure imposte dal Governo nei weekend, come misure tra quelle messe in atto per contrastare l'emergenza sanitaria da Covid. Il Lazio come la maggior parte delle regioni d'Italia è in zona gialla, fatta eccezione per Valle D'Aosta, Sicilia e Sardegna in arancione, ma i centri commerciali continuano a restare fermi nei giorni festivi e prefestivi, per evitare che nei fine settimana troppe persone si assembrino al chiuso. Una decisione criticata dai gestori dei negozi, per le grosse perdite registrate e che ha portato alla protesta di oggi. Una manifestazione simbolica, per chiedere alle istituzioni preposte di riaprire ai clienti dopo mesi anche il sabato e alla domenica. "La chiusura nei weekend ci comporta una perdita di fatturato pari a circa il 90 per cento, quando va bene, mentre la settimana le restrizioni del servizio e la chiusura anticipata ci fa perdere oltre il 70 per cento – spiega un commerciante – Ormai è dalla riapertura che è così, però questa finta zona gialla ci ha penalizzato ancora di più".
"Fateci riaprire, il centro commerciale è sicuro"
"Non è più possibile rimanere chiusi perché lo sforzo che le proprietà dei centri commerciali e gli stessi commercianti stanno portando avanti non è più sostenibile – ha spiegato intervistato da Fanpage.it Gianpiero Campoli, direttore del Centro Commerciale Leonardo – La protesta di oggi è un'azione volta a comunicare alle autorità quella che è un'iniquità che oggi si sta verificando sul panorama commerciale italiano, per la quale diverse strutture, i centri storici cittadini rimangono aperti, mentre nei weekend i centri commerciali sono obbligati alla chiusura". Un'iniziativa che, secondo il direttore del centro Commerciale Leonardo "non ha molto senso, perché le strutture sono sicure, ogni giorno infatti sanifichiamo le gallerie, abbiamo potenziato la comunicazione per evitare assembramenti, controlliamo costantemente l'affluenza, inoltre stiamo portando avanti un processo di ‘sanificazione fotocatalitica', che renderà le nostre strutture sicure come un ospedale".
Servizio di Simona Berterame
