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Michela Andretta morta in seguito ad asportazione di un angioma: sono tre i medici indagati

Il chirurgo che ha operato Michela Andretta, l’anestetista e un assistente sono indagati per omicidio colposo in ambito sanitario.
A cura di Enrico Tata
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Sono tre i medici indagati per la morte di Michela Andretta, la 28enne deceduta in seguito a un intervento a cui si è sottoposta per rimuovere un angioma dietro un orecchio: il chirurgo, l’anestetista e un assistente. Lavorano alla clinica Fabia Mater di Roma, dove Michela è stata operata lo scorso 3 maggio e dove è deceduta.

Oggi l'autopsia sul corpo di Michela Andretta

Dopo la denuncia presentata dai famigliari della vittima, sulla vicenda sta indagando il pm Francesco Marinaro. Oggi, come confermato a Fanpage.it dall'avvocata Marina Colella, sarà eseguita l'autopsia dal medico legale nominato dalla procura. Un esame decisivo, che darà le prime risposte certe sulla morte della ragazza. I medici, infatti, hanno spiegato ai familiari soltanto che la causa della morte di Michela è stata un arresto cardiaco, che si è verificato circa un'ora dopo l'entrata in sala operatoria. Secondo i genitori, sempre stando a quanto rivelato dall'avvocata Colella, la 28enne non soffriva di alcuna patologia particolare e le sue condizioni di salute erano buone.

I tre medici accusati di omicidio colposo in ambito sanitario

I tre operatori sanitari sono accusati di omicidio colposo in ambito sanitario e compito degli inquirenti sarà quello di verificare se i tre indagati abbiano agito nel rispetto del protocollo medico. Sono stati eseguiti tutti gli esami pre-operatori? Michela soffriva di qualche allergia o malattia che avrebbe potuto mettere a rischio l'intervento?

L'intervento per la rimozione di un angioma di per sé non è un'operazione difficile, ma anzi viene definita di routine. Si tratta di una lesione benigna della pelle ma, spiegano i medici, la localizzazione di quello che doveva rimuovere Michela, cioè sulla nuca, dietro l'orecchio, era particolarmente delicata. In più, sottolineano ancora i sanitari, come molte cliniche private anche la Fabia Mater (ed è del tutto legale e legittimo) non possiede un reparto d'urgenza e di terapia intensiva per gestire urgenze e complicazioni improvvise.

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