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Ferimento Manuel Bortuzzo

Manuel Bortuzzo: “Impossibile andare al Colosseo in carrozzina, inaccessibili 4 fermate metro su 5”

Impossibile prendere la metropolitana a Roma se si è in carrozzina: dopo il caso della turista portata in braccio dalla Polizia Locale a Colosseo, Manuel Bortuzzo è intervenuto sulla questione.
A cura di Natascia Grbic
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Manuel Bortuzzo, il ragazzo che ha perso l'uso delle gambe in una sparatoria all'Axa a causa di uno scambio di persona, ha provato a prendere i mezzi pubblici a Roma con la carrozzina. Il risultato? L'impresa è stata praticamente impossibile.

"Ho provato a raggiungere il Colosseo in carrozzina ma è stato impossibile", ha dichiarato a Il Corriere della Sera. "Totale impossibilità di accesso in 4 fermate della metro su 5. Siamo partiti da “Libia”: scale mobili sbarrate per lavori, montacarichi insistenti, ascensori fuori servizio. Così ci siamo spostati 800 metri più avanti ad Annibaliano: anche qui ascensore non funzionante, lavori sulle scale mobili, impossibile raggiungere i binari".

Manuel ha spiegato che nonostante la sua forza nelle braccia, ‘l'impresa' non è stata semplice. Non c'era nemmeno nessun posto dove riposare. Invece di tornare indietro ha deciso di proseguire, provando a raggiungere il Colosseo.

"Invece proseguiamo verso Bologna: le quattro entrate non prevedono i disabili e l’ascensore al centro della piazza era rotto. Quindi Policlinico, stessa situazione e finalmente, dopo 4 chilometri, a Castro Pretorio riesco a prendere la metro ma poi arrivato al Colosseo e rimango prigioniero nel sottosuolo. Sono costretto a riprendere la metro e al Circo Massimo, dove il montascale funzionava, sono finalmente riuscito a vedere la luce".

Una situazione che, senza mezzi termini, Bortuzzo ha dichiarato che lo fa sentire ‘uno schifo'. "Quando senti il sindaco, perché sono stato anche da Gualtieri, che dice ci vorrà qualche anno per superare molte barriere architettoniche, è dura. Uno fa di tutto per superare le proprie difficoltà, ci sono dei momenti in cui ti convinci che puoi avere una vita piena e poi la città, il contesto, ti conferma il contrario. Anche io, finché sono con gli amici, faccio tutto insieme a loro, non mi pesa troppo la mia condizione, ma quando vengo escluso da una situazione, magari per colpa di due scalini all’entrata di un palazzo, sto male".

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