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Covid 19

La strategia degli Aeroporti di Roma per l’estate: controlli su 100% passeggeri e no quarantena

Aeroporti di Roma, la società che controlla gli scali romani di Ciampino e Fiumicino, ha chiesto ufficialmente al governo di diffondere il modello ‘voli Covid tested’ a livello nazionale per sostenere la ripresa del turismo anche in vista dell’estate. Per quanto riguarda i voli europei secondo l’ad di Aeroporti di Roma, Marco Troncone, bisognerebbe eliminare “l’alternativa delle misure fiduciarie a favore del controllo sul 100% dei passeggeri in arrivo in Italia e sostenere anche i collegamenti domestici con particolare focus sulle regioni “bianche””.
A cura di Enrico Tata
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Aeroporti di Roma, la società che controlla gli scali romani di Ciampino e Fiumicino, ha chiesto ufficialmente al governo di diffondere il modello ‘voli Covid tested' a livello nazionale per sostenere la ripresa del turismo anche in vista dell'estate. La procedura messa in atto negli aeroporti della Capitale consente, con un controllo preventivo su tutti i passeggeri, una radicale riduzione del rischio di importazione del contagio. Questo modello, secondo Marco Troncone, amministratore delegato di Adr, deve essere ampliato ed esteso su tutti i voli nazionali e su tutte le destinazioni strategiche. La proposta è stata rilanciata oggi nel corso di un'audizione in Commissione Trasporti della Camera dei Deputati.

Lo scorso 8 dicembre a Fiumicino è partita la sperimentazione dei voli Covid tested e quello romano è stato il primo scalo in Europa ad attivarli. Sono stati oltre 7.500 i passeggeri testati all'arrivo e solo negli ultimi due mesi i passeggeri sui voli Covid tested di Alitalia nella tratta Roma-New York sono aumentati del 132 per cento. Questa è la dimostrazione, si legge in una nota di Adr, "dell’alto livello di soddisfazione di questa procedura di viaggio. Anche le Nazioni Unite hanno riconosciuto il modello proposto da ADR come unico benchmark di riferimento a livello globale per rilanciare il traffico aereo. Il bilancio della sperimentazione dei primi mesi, dunque, ha confermato la connotazione di corridoi sicuri ed idonei a portare il rischio di importazione di contagio a livelli quasi inesistenti e contribuire ad accelerare un recupero del traffico aereo che a Fiumicino, in base alle ultime previsioni, dovrebbe tornare a livelli pre-Covid solo nel 2026".

"Controllo su 100% passeggeri e no misure fiduciarie"

L'obiettivo di Aeroporti di Roma ha l'obiettivo di attivare quanti più controlli pre-partenza sia possibile e chiede di rimuovere il vincolo sulle motivazioni di viaggio da indicare, "al fine di riattivare il trasporto aereo e sostenere la ripresa del settore turistico, in vista della stagione estiva 2021”. La proposta è quella di sostenere i viaggi intercontinentali puntando soprattutto sulle tratte strategiche e non critiche dal punto di vista sanitario, come Stati Uniti, Canada e Giappone. Allo stesso tempo, per quanto riguarda l'Europa, bisognerebbe eliminare "l’alternativa delle misure fiduciarie a favore del controllo sul 100% dei passeggeri in arrivo in Italia e sostenere anche i collegamenti domestici con particolare focus sulle regioni “bianche”". Secondo l'ad Troncone sarebbe essenziale "che la normativa venisse approvata con almeno 2 mesi d’anticipo, contando sull’accelerazione della campagna vaccinale, per consentire alle compagnie aeree una pianificazione anticipata e al Paese di competere con le altre destinazioni turistiche che già si stanno organizzando”.

Attualmente a Fiumicino il traccio aereo è ridotto al 10 per cento rispetto al periodo pre Covid, con 10-12mila passeggeri al giorno e con un "sostanziale annullamento dei flussi internazionali di pregio e un totale annullamento dei flussi intercontinentali".

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