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I primi problemi dello stadio della Roma a Pietralata: mobilità, parcheggi ed espropri

Nonostante il progetto dello stadio della Roma a Pietralata sia meno complicato del progetto naufragato di Tor di Valle, ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere: trasporti, accessibilità ed espropri.
A cura di Enrico Tata
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Rispetto al progetto, naufragato, dello stadio della Roma a Tor di Valle, quello di Pietralata è molto più semplice da realizzare concretamente, hanno spiegato i tecnici del Campidoglio. Ma ci sono ancora dei nodi da sciogliere prima del via libera definitivo. Tre in particolare: parcheggi, trasporti ed espropri.

Tor di Valle e Pietralata: "Non possono essere paragonati, molto più complicato il primo"

Gianni Gianfrancesco, direttore del dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica del Comune di Roma ha spiegato, nel corso della seduta congiunta delle commissioni capitoline Sport e Urbanistica, che il progetto di Pietralata "prevede poche opere connesse perché il sito è già altamente infrastrutturato. Non si poteva individuare un sito migliore. Quello di Tor di Valle, invece, aveva bisogno di numerosi interventi infrastrutturali che producevano opere private in compensazione a quelle pubbliche".

Secondo il tecnico i due progetti "non sono comparabili", nonostante riguardino entrambi la costruzione di uno stadio. Questo perché oltre alle infrastrutture mancanti, a Tor Di Valle esistevano problemi importanti dal punto di vista ambientale e paesaggistico: "Qui abbiamo troviamo poche preesistenze archeologiche, che saranno certamente tutelate, mentre a Tor Di Valle ci siamo trovati davanti a vincoli ambientali, paesaggistici e idrogeologici che rendevano critico l'intervento. Tutto questo mostra un'assoluta differenza tra i due progetti".

I nodi ancora da sciogliere: accessibilità e parcheggi

Nonostante queste notizie positive, esistono ancora alcune criticità, come la questione parcheggi. Ne sono previsti 2.600, ma da progetto lo stadio può ospitare fino a 62mila spettatori. "Lo stadio va fatto, ma in modo che non sia controproducente per i cittadini del territorio, soprattutto su mobilità, parcheggi, e a quei pochi punti critici rispetto ai quali il progetto può incepparsi", ha dichiarato il presidente del IV Municipio, Massimiliano Umberti. Collegato al tema parcheggi è ovviamente quello dei trasporti pubblici, considerando che la Metro B, almeno per ora, viaggia su frequenze molto minori rispetto a quelle che servirebbero per collegare lo stadio al resto della città. Su questo l'assessore capitolino ai Trasporti, Eugenio Patané, ha dichiarato: "O noi interveniamo pesantemente sulla Metro B o ci saranno delle criticità. Nella nostra visione della mobilità futura non si può dire che il 50% deve arrivare sul trasporto pubblico, deve arrivare almeno all'80% e per fare questo si devono fare dei lavori di adeguamento importanti. E poi ce ne servono altri per l'ingresso all'Ospedale Pertini". Per quanto riguarda il Pertini, l'As Roma ha garantito una "viabilità ad accesso esclusivo per l'ospedale, che per noi era un tema critico e volevamo rassicurarvi in questo senso".

Stadio della Roma, i prossimi passi

L'assessore capitolino all'Urbanistica, Maurizio Veloccia, ha ricordato che adesso l'Assemblea capitolina dovrà esprimersi in merito all'interesse pubblico del progetto dell'As Roma e se la proposta passerà si andrà in Conferenza dei servizi decisoria. "La Conferenza dei servizi preliminare è servita a capire se l'intervento è fattibile – ha affermato l'assessore Veloccia – e non sono emersi elementi insuperabili. Sono emersi tanti elementi che necessitano un approfondimento e soluzioni, non ancora individuate in questa fase perché la norma non lo richiede, ma andranno trovati nella Cds decisoria che dovrà esaminare il progetto definitivo".

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