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Gli diagnosticano una gengivite, ma in realtà era un melanoma: morto a 44 anni

La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio del dentista che ha effettuato la diagnosi con l’accusa di omicidio colposo.
A cura di Enrico Tata
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Gli diagnosticano una banale gengivite, da curare con un ciclo di pulizie dei denti. Ma in realtà era un grave melanoma. In assenza di terapia adeguata, il paziente, un 44enne, muore all'età di 44 anni il 15 dicembre del 2020.

Stando a quanto riporta Il Messaggero, la procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio del dentista che ha effettuato la diagnosi con l'accusa di omicidio colposo. Adesso spetterà al gip la decisione in merito all'avvio o meno del procedimento giudiziario nei suoi confronti.

La diagnosi viene effettuata ad aprile 2018, quando il paziente si reca in uno studio odontoiatrico e lamenta un piccolo rigonfiamento tra i denti. Secondo il dentista, si tratta di una infiammazione gengivale e per questo fissa una serie di sedute di igiene dentale. Alla terza seduta viene eseguita anche una radiografia, ma non viene scoperto nulla. Alla quarta seduta, anche l'igenista dentale comincia a sospettare di una malattia ben più grave e annota l'ipotesi di un tumore sulla cartella del paziente. Un appunto che però non è stato mai ritrovato.

Il dentista non prescrive alcun accertamento diagnostico, ma invita il paziente a monitorare l'evolversi della situazione e a tornare dopo le vacanze estive. Il primo ottobre segue una nuova visita con nuova radiografia, ma la lastra esclude l'ipotesi del tumore. Il 19 dicembre il dentista decide di eseguire un'escissione della lesione, ma senza procedere ad analisi istologica del campione prelevato e senza fare firmare il consenso informato.

In occasione di una visita di controllo, il dentista si accorge che la lesione si è estesa anche ai denti vicini e così invita il paziente a recarsi alla clinica odontoiatrica del Policlinico Umberto I. Là i medici eseguono una biopsia e dall'esame istologico risulta un melanoma. Cominciano le terapie, ma tutto è inutile.

Secondo i pm il dentista avrebbe causato la morte del 44enne "per colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia, in particolare diagnosticando una gengivite dovuta a un’errata igiene orale (valutazione questa inizialmente plausibile), in assenza di una regressione della patologia nei tempi indicati in letteratura medica odontoiatrica (circa 15-21 giorni), a fronte del quadro sintomatico perdurante", non ha disposto accertamenti istologici.

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