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Estate Romana a rischio: i soldi ci sono ma i bandi sono in grande ritardo

La delibera dell’Estate Romana 2023 è pronta, ma ancora deve essere approvata dall’Assemblea Capitolina e i risultati con i vincitori non saranno resi noti prima di metà maggio. Se i tempi dovessero slittare ulteriormente, sarà troppo tardi, sostengono gli operatori culturali.
A cura di Enrico Tata
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L'Estate Romana 2023 è a forte rischio. Non tanto per i fondi, che anzi sono aumentati rispetto agli scorsi anni, quanto per le tempistiche di pubblicazione dei bandi. La delibera è pronta, ma ancora deve essere approvata dall'Assemblea Capitolina e i risultati con i vincitori non saranno resi noti prima di metà maggio. Se per qualche motivo i tempi dovessero ulteriormente slittare, sarà troppo tardi per organizzare la programmazione e tutti gli eventi.

Come ha ricordato nel corso dell'ultima Commissione Cultura l'assessore Miguel Gotor, per l'Estate Romana sono stati stanziati due milioni di euro in bilancio, uno per il 2023 e uno per il 2024. Per quanto riguarda l'indirizzo culturale della manifestazione, "vogliamo dare vita a una stagione estiva volta a favorire la crescita sociale e culturale della città, a partire dal carattere policentrico della Capitale, con l'obiettivo di riconnettere i quartieri e i suoi abitanti. Lo scorso anno l'estate romana è stata un successo e come esempio cito quello delle arene cinematografiche allestite non solo nel centro storico, ma nelle periferie. Questa è un'indicazione che rientra nelle linee programmatiche dell'amministrazione Gualtieri: una città policentrica, dei "quindici minuti"".

L'obiettivo è quello di riuscire a fornire l'elenco dei vincitori del bando entro metà maggio, ha promesso Gotor. Secondo l'assessore questo ritardo è dovuto all'approvazione del bilancio avvenuta non a fine anno, ma lo scorso 28 febbraio. "Questo ha prodotto un rallentamento inevitabile, ma cercheremo di recuperare, di migliorare le tempistiche degli scorsi anni e cercheremo di fare meglio negli anni che verranno". L'Estate Romana, nelle previsioni dell'assessore, dovrebbe partire il 21 giugno e terminare entro metà ottobre. 

Da parte dell'Arci, una delle associazioni più importanti per l'Estate Romana, c'è però forte preoccupazione. Il presidente romano Vito Scalisi ha osservato: "Conosciamo molto bene il bando, vi partecipiamo dal 1985 e siamo fortemente preoccupati per le tempistiche. Storicamente l'iter di aggiudicazione e assegnazione non si è concluso mai prima di tre mesi e per questo siamo molto preoccupati".

Se la procedura dovesse concludersi  a giugno, questo significherebbe l'impossibilità da parte degli operatori della cultura di organizzare gli eventi in programma: "Le linee guida sono corrette, ma non ci saranno i tempi tecnici per comunicare alla cittadinanza questi eventi, né il tempo di stringere accordi con i fornitori. La programmazione che produrremmo sarebbe di basso profilo almeno per il 2023. Gli operatori non sarebbero messi in condizioni di lavorare serenamente".

Una delle tre sezioni del bando riguarda le "aree ad alta attrattività di pubblico", che però non prevedono finanziamenti. I competitor, rileva Scarinci, hanno già messo in vendita i biglietti (per esempio l'Auditorium e Rock in Roma), con gli eventi dell'Estate Romana che potrebbero non essere noti fino a giugno. "C'è il rischio concreto che l'estate non veda partire eventi".

Gotor ha ammesso che per gli organizzatori più importanti è "fondamentale sapere di aver vinto per allestire eventi in grandi spazi e quindi una soluzione, come richiesto dall'Arci, potrebbe essere quella di chiedere che questa graduatoria venga valutata prima delle altre".

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