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L'omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro

Bianchi accusati anche di sevizie e uccisione di animali: il processo verso la prescrizione

L’indagine è nata dall’inchiesta sull’omicidio di Willy Monteiro Duarte avvenuto a Colleferro: nei cellulari degli indagati furono trovati i video che li ritraevano mentre seviziavano e uccidevano degli animali, in particolare un uccello e una pecora.
A cura di Redazione Roma
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Marco Bianchi è stato condannato a 24 anni di carcere per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte, e con il fratello Gabriele Bianchi riconosciuto come colui che ha avuto maggiori responsabilità nel pestaggio che ha portato alla morte del 21enne di Colleferro. Insieme al padre Ruggiero e a due amici, anche loro di Artena, sta affrontando anche un processo per maltrattamento e uccisione di animali.

Il procedimento penale è frutto proprio delle indagini seguite all'omicidio di Willy. Quando gli inquirenti hanno passato al setaccio i telefonini degli imputati, hanno trovato due video, il primo risalente al 2017 e il secondo al 2019, in cui venivano immortalate alcune violenze contro degli animali, nello specifico un uccello e una pecora che venivano infine uccisi, ma avrebbero maltrattato anche un cane in un'altra occasione. Proprio quei filmati venivano portati dagli investigatori come prova tra le altre per mostrare come "l'indole violenta degli imputati" fosse stata "una costante". Ma rappresentavano anche un altro reato per il quale è stato aperto un procedimento autonomo.

Procedimento che ora potrebbe presto finire prescritto. La prossima udienza si terrà il 3 ottobre, quando il Tribunale di Velletri dovrà decidere sulla richiesta di costituzione di parte civile da parte delle associazioni animaliste Lav, l’Enpa, la Lega nazionale per la difesa del cane e Animalisti italiani, che gli avvocati difensori degli imputati hanno contestato.

"Con un'arma da fuoco da caccia – – alla presenza del Bianchi che riprende con il cellulare in suo uso, viene fatto fuoco su di una pecora, provocando ferite e poi la morte dell'animale in modo piuttosto cruento, causando una sofferenza ingiustificata all'animale, accanendosi su di esso come a provare piacere in quella situazione, ciò a sottolineare la bassa sensibilità dei soggetti nei confronti di quello che normalmente può considerarsi aberrante". Così i carabinieri descrivevano negli atti processuali uno dei video.

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