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Appuntamento con l’ex per regalarle un panettone, la sequestra e la violenta: “Non torni a casa viva”

L’ha chiusa a chiave nella sua camera, al seminterrato. Le ha portato via il telefono, prima le ha fatto scrivere un messaggio alla mamma per tranquillizzarla: una notte di abusi per la ragazza da parte del 29enne, oggi in carcere.
A cura di Beatrice Tominic
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"Vediamoci un'ultima volta, ti regalo un panettone". Così Edoardo R., ragazzo di 29 anni ha convinto la ventiduenne con cui aveva avuto una relazione nello scorso giugno. L'appuntamento è stato fissato per la giornata di Natale. Il ventinovenne ha costretto la giovane a salire in automobile con lui e l'ha portata nell'abitazione in cui vive con i suoi genitori, in zona Quartaccio.

L'ha sequestrata per l'intera notte, l'ha picchiata e violentata, minacciandola di morte. "Se non vieni a letto con me, non torni a casa viva", le avrebbe detto. Inizialmente agli arresti domiciliari, ora il ragazzo si trova a Regina Coeli: è accusato di aver abusato della ragazza in almeno due occasioni.

La relazione fra i due

Si erano conosciuti poco prima dell'estate in un locale nella zona di Ponte Milvio. Poi la loro relazione si era conclusa: già c'erano stati episodi violenti fra i due. Il ragazzo aveva frequenti scatti di ira e la situazione si aggravava quando si trovava sotto effetto di alcolici o cocaina. Si erano riappacificati qualche volta, come spiegato da il Corriere della Sera, ma poi il loro rapporto non si è definitivamente concluso. Fino a quando non è stato il ventinovenne a scriverle: "Vediamoci a Natale, ti porto un panettone". E poi l'ha sequestrata, picchiata e violentata nell'abitazione in cui vive con i suoi genitori.

Le violenze il giorno di Natale

L'ha costretta a salire in automobile, l'ha portata a casa sua, dove l'ha sequestrata per ore. L'ha picchiata e violentata. Per due volte, quando è suonato il telefono per dei messaggi, l'ha colpita al viso. La ragazza ha provato ad urlare, ma nessuno l'ha soccorsa. Una volta in casa, il ventinovenne l'ha portata in camera sua, nel piano seminterrato della villa. "Mi ha detto che mi avrebbe ammazzato di botte. Una volta in camera sua mi ha violentato". Due giorni dopo la ventiduenne ha rivelato quanto accaduto ai genitori che l'hanno accompagnata in ospedale: è stata dimessa con una prognosi di 20 giorni.

Il messaggio alla mamma: "Tranquilla, sto bene"

Come continua a spiegare la testata, il ventinovenne avrebbe costretto la ragazza ad inviare un messaggio alla mamma per tranquillizzarla. Poi le aveva sequestrato il telefono e l'aveva chiusa in camera a chiave. "Se racconti qualcosa ai miei genitori, ti ammazzo", avrebbe aggiunto. La ragazza con loro non si sarebbe comunque sentita al sicuro: non avevano detto niente quando, qualche tempo prima, aveva rivelato loro di essere stata picchiata dal figlio. Ora il ragazzo si trova a Regina Coeli, in arresto.

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