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Altro che bloccare i treni: a Roma i no Green Pass sono 10 fascisti che rimangono al bar

Si erano organizzati per bloccare i principali scali ferroviari di Roma, promettendo di occupare le stazioni e impedire le partenze dei treni. Niente di più lontano dalla realtà: all’appuntamento lanciato dal movimento no green pass a stazione Tiburtina si sono presentate solo una decina di persone. Che alla fine si sono sedute al bar.
A cura di Natascia Grbic
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"Eravamo quattro amici al bar". Questo potrebbe essere lo slogan della manifestazione no green pass organizzata a Roma e che, stando a quanto sta accadendo alla stazione Tiburtina, si è dimostrata un vero e proprio flop. Circa una decina di persone, la maggior parte delle quali militanti di Forza Nuova, si sono trovate alla stazione Tiburtina all'appuntamento delle 14.30, organizzato per ‘bloccare il traffico ferroviario' nella prima giornata in cui l'obbligo della certificazione verde diventa effettivo su treni, pullman e aerei. Un appuntamento nazionale, che a Roma come a Napoli non è andato benissimo: e così, tra lo sconforto generale, i manifestanti si sono seduti nel bar della stazione Tiburtina. Forse per decidere il da farsi, forse per capire come tornare a casa dopo aver incassato la figuraccia.

Stazioni blindate nel giorno della manifestazione no green pass

L'intenzione di bloccare i treni era stata annunciata già nei scorsi giorni da frange del movimento no vax e no green pass, organizzatisi principalmente tramite gruppi Telegram. Presidi sono stati convocati in tutta Italia, e in alcune città i manifestanti avevano dichiarato che avrebbero ‘bloccato le stazioni'. Uno scenario ben lontano da quanto accaduto effettivamente nella realtà, con gli scali ferroviari blindati e attenzionati da un vasto dispiegamento delle forze dell'ordine, con pochissimi attivisti giunti sul posto. Una stretta, quella operata da polizia e carabinieri, conseguente alla tensione crescente degli ultimi giorni, dove virologi, politici, medici e giornalisti sono stati minacciati e aggrediti fisicamente da esponenti del fronte antivaccinista. "Non verranno tollerate minacce e inviti a commettere reati utilizzando il web – ha spiegato la ministra dell'Interno Lamorgese – non saranno ammesse illegalità in occasione delle iniziative di protesta nei pressi delle stazioni ferroviarie pubblicizzate sulla rete".

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