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A Valmontone celebrati i funerali di Alexandru Ivan, il 14enne ucciso a Pantano

Circa trecento hanno assistito alla cerimonia officiata da padre Iosif Ciontu, Parroco della chiesa ortodossa di Valmontone San arcidiacono Stefano, che battezzò Alexandru, e padre Gabriel Apopei, parrocchia ortodossa romeno San Gregorio Magno a Torre Angela.
A cura di Enrico Tata
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Sono stati celebrati a Valmontone, all'interno dello stadio dei Gelsi, i funerali di Alexandru Ivan, il ragazzo di 14 anni ucciso a colpi di pistola nel parcheggio della stazione della Metro C a Pantano, Montecompatri.

Al centro della pista d'atletica un grande gazebo bianco con la bara che contiene i resti del giovane. Per l'occasione il tratto di via Casilina che passa davanti all'impianto comunale è stato chiuso al traffico. Circa trecento hanno assistito alla cerimonia officiata da padre Iosif Ciontu, Parroco della chiesa ortodossa di Valmontone San arcidiacono Stefano, che battezzò Alexandru, e padre Gabriel Apopei, parrocchia ortodossa romeno San Gregorio Magno a Torre Angela.

Accanto alla bara c'erano diverse corone di fiori bianchi, azzurri e rossi, e le persone presenti hanno accolto l'arrivo della salma con alcuni canti, a cui è seguito un lungo silenzio. "Sempre nel mio cuore, la tua migliore amica Noemi", è la scritta disegnata su uno dei tanti palloncini sventolati dagli amici del giovane ucciso.

Intanto proseguono le indagini sui presunti killer. Molto probabilmente, hanno ricostruito gli investigatori, il vero obiettivo era il patrigno di Alexandru, che aveva litigato da poco con alcuni membri della famiglia Petrov.

Per l'omicidio di Alexandru Ivan sono stati fermati Corum Petrov e il cugino Dino Petrov, bloccato al Nord prima che riuscisse a scappare all'estero. Secondo quanto accertato dalle forze dell'ordine, Dino Petrov avrebbe dato una testata sulla bocca di Tiberius Maciuca, il patrigno di Alex, all'interno di un bar. In seguito a quell'episodio sarebbe stato organizzato un tentativo di riconciliazione nel parcheggio della stazione Pantano, ma qualcosa è andata storta. Uno dei colpi che sono stati sparati da un'automobile ha ucciso il 14enne.

Questa la versione di Chorum Petrov, il primo fermato:

"Io sono stato svegliato di notte da un mio amico con cui andavo a ballare tempo fa e che mi ha chiesto di metterlo in contatto con mio cugino: loro poi hanno preso contatto per vedersi. Io l'ho portato al parcheggio con la Lancia Y e dalla nostra auto non sono partiti colpi di pistola: i proiettili sono stati esplosi da un'altra autovettura Ford Fiesta grigia e poi e sopraggiunta un'altra auto ancora di colore giallo".

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