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Rimini, il cadavere nel trolley è di una donna dell’Est Europa di 35 kg e alta 1,73 metri

La vittima soffriva di anoressia e potrebbe essere morta di stenti. Una circostanza che comunque non spiega perché qualcuno avrebbe dovuto occultarne il cadavere.
A cura di Redazione
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Il taglio d'occhi aveva fatto pensare inizialmente ad una donna asiatica, ma la Scientifica ha ora altri elementi da offrire agli investigatori: il corpo della donna ritrovato nel trolley blu il 26 marzo è di una ventisettenne dell'Europa dell'Est, residente a Rimini. La giovane era fortemente denutrita: pesava soltanto 35 chilogrammi al momento della morte ed era alta 1,73 metri. Secondo alcune testimonianze il trolley galleggiava in mare già dal giorno prima, il che riduceva già le possibilità che potesse potesse essere stata trasportata dalla corrente.

Chi è la vittima

Le autorità non hanno ancora reso noto il nome della donna, che comunque è stata riconosciuta nonostante l'avanzato stato di decomposizione del corpo. L'operazione è stata possibile grazie all'intervento dell'Unità Dvi (Disaster victim identification), che ha ricostruito i polpastrelli e inserito l'impronta nella Banca dati Afis, Automated fingerprint identification system. Le generalità della donna erano presenti in archivio, poiché la ventisettenne aveva richiesto e ottenuto regolare permesso di soggiorno. Ciò ha reso possibile la ricostruzione della storia clinica in Italia della giovane donna e di mostrare agli inquirenti un evidente disagio: la vittima soffriva di anoressia ed era stata ricoverata più volte.

Causa del decesso

Il decesso risale ad almeno quindici giorni prima del ritrovamento. La donna, il cui corpo non ha mostrato segni di lacerazioni, è morta prima che i suoi resti venissero costretti nella valigia ed è dunque da escludersi che tra le cause ci siano asfissia o annegamento. Ciò, associato all'assenza di tracce di violenza evidenti e al disagio sociale della donna, rafforza la tesi di morte per stenti. Ciononostante resterebbe ignoto il movente dell'occultamento di cadavere.

Le precedenti ipotesi

Prima dei risultati della scientifica si ipotizzava che il cadavere appartenesse a Xiang Lei Li, la donna orientale scomparsa da una nave da crociera partita da Genova assieme al marito. Eliminata questa possibilità per l'altezza della vittima, di almeno 20 cm più alta dell'orientale, le indagini si erano orientate su Ngoc Thao Bui, una donna vietnamita scomparsa a Bologna.

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