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Quindicenne epilettica chiede operazione con laser, l’assicurazione nega il consenso

L’assicurazione ha rigettato la richiesta di finanziare l’operazione col laser, approvando invece una classica operazione chirurgica di Craniotomia non richiesta dalla ragazzina né dai medici.
A cura di A. P.
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Quando i medici le avevano detto che finalmente poteva operarsi senza dover aprire il cervello per superare per sempre i problemi di epilessia che l'hanno colpita da quando aveva nove anni, aveva chiamato a raccolta tutti i familiari per festeggiare ma dopo alcuni giorni per lei è arrivata la doccia fredda. L'assicurazione infatti ha detto no alla tecnica col laser mini invasiva chiesta dai medici approvando invece per lei un classico intervento chirurgico di craniotomia, cioè l'apertura della scatola cranica che nessuno aveva richiesto. È la brutta storia che vede protagonista la 15enne statunitense Cara Pressman che, come racconta la Cnn, si è ritrovata davanti la muro dei periti assicurativi che considerano l'ablazione laser per il cervello solo una tecnica sperimentale.

"Quando i miei genitori mi hanno detto del rifiuto mi son sentita persa e ho iniziato a piangere", ha rivelato la 15enne, aggiungendo: "Ho pianto per un'ora". Una situazione assurda per la ragazzina visto che il laser ha costi inferiori a una normale operazione chirurgica e gli stessi medici che l'hanno in cura hanno ritenuto che per il suo caso il laser fosse la soluzione migliore. I neurologi inoltre per alcuni casi considerano l'ablazione laser, che viene eseguita attraverso un piccolo foro nel cranio, più sicura e più precisa della tradizionale chirurgia cerebrale in cui viene rimossa la parte superiore del cranio affinché i medici possano operare. Non solo, proprio perché meno invasiva, la procedura è ovviamente meno scoraggiante per il paziente e i suoi familiari.

La compagnia di assicurazione in realtà non è nuova a rifiuti per questa pratica che considera sperimentale per il trattamento dell'epilessia perché l'efficacia di questo approccio,a suo dire, non è stata stabilita da test su larga scala. Un giudizio negato fermamente da molti medici e dalla associazioni di malati di epilessia secondo i quali al contrario, in realtà, la tecnica col laser è quella più sicura per i casi come quello della 15enne Cara Pressman.

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