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Primarie regionali in Lombardia: il centrosinistra sceglie fra Ambrosoli, Di Stefano e Kustermann

Gli elettori del centrosinistra si preparano a scegliere il candidato alle elezioni regionali della Lombardia con primarie aperte. Ai nastri di partenza Ambrosoli, Di Stefano e Kustermann.
A cura di Redazione
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Gli elettori del centrosinistra si preparano a scegliere il candidato alla carica di Governatore per le imminenti elezioni regionali. A sfidarsi, sabato 15 dicembre, saranno Umberto Ambrosoli, Alessandra Kustermann e Andrea Di Stefano, con le urne che resteranno aperte dalle 8 alle 20. Potranno votare "tutte le cittadine e i cittadini italiani residenti in Lombardia, in possesso dei requisiti previsti dalla legge; alle cittadine e ai cittadini dell'Unione Europea residenti in Lombardia; alle cittadine e ai cittadini di altri Paesi, residenti in Lombardia e in possesso di regolare permesso di soggiorno e carta d'identità; ai giovani residenti in Lombardia che abbiano compiuto i 16 anni entro il 15 dicembre 2012". È possibile recarsi in uno degli oltre mille seggi predisposti, anche grazie al lavoro di 8mila volontari: mentre è confermata la quota minima di 1 euro per contribuire alle spese organizzative.

Va detto che per scegliere fra i tre candidati non è necessaria una pre – registrazione e si prevede che le operazioni possano svolgersi in maniera più celere, in modo da avere un risultato definitivo in poche ore. Le previsioni della vigilia devono necessariamente tenere conto del sostegno dei tre principali partiti della coalizione su cui può contare Umberto Ambrosoli, considerato da molti autorevoli analisti come il candidato più accreditato per puntare alla vittoria alle regionali (competizione su cui permane una certa incertezza, soprattutto in relazione alla eventuale alleanza fra Lega e Popolo della Libertà). Molto interesse c'è però anche intorno al risultato di Alessandra Kustermann e Andrea Di Stefano, che hanno dato vita ad una campagna elettorale all'insegna dei contenuti e del fair play. Resta ovviamente da capire in che modo la coalizione riuscirà successivamente a lavorare sui programmi e sulla "linea" di una campagna elettorale che, anche alla luce delle ultime indagini, rischia di essere estremamente tesa e complessa.

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