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Primarie PD, le video-inchieste che gettano l’ombra dei brogli sul voto

Dal caso delle tessere false a Battipaglia, in provincia di Salerno, alla possibilità di votare più volte in una sola ora fino allo scandalo dei migranti costretti a votare per Matteo Renzi ad Ercolano: ecco i video realizzati da Fanpage.it che mettono in dubbio le modalità di voto.
A cura di I. A.
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Non si arrestano le polemiche sollevate dalle video-inchieste di Fanpage.it sulle Primarie del Partito Democratico, che si sono svolte domenica 30 aprile decretando la nomina di Matteo Renzi a segretario nazionale del partito. Quello dell'ex Premier è stato un vero e proprio trionfo sui suoi avversari, da un lato il ministro della Giustizia Andrea Orlando, dall'altro il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, vincendo con oltre il 70% dei voti. Ma non è tutto oro quel che luccica. Già alla vigilia delle consultazioni, da Battipaglia, in provincia di Salerno, era scoppiato il caso tessere false, che ha portato all'annullamento di circa 300 schede necessarie per poter partecipare alle votazioni. Sempre dalla Campania è poi arrivata la testimonianza di un migrante, costretto, a sua detta, dai responsabili del centro di accoglienza dove è ospite, di votare per Renzi dopo aver ricevuto soldi e documenti falsi. Non solo. In alcuni seggi, singole persone hanno potuto esprimere più volte la propria preferenza, anche se ciò è vietato dal regolamento. Il tutto raccontato dalle telecamere di Fanpage.it.

Battipaglia e il caso delle tessere false

A gettare le prime ombre sulle Primarie del PD è stato il caso tessere false scoppiato a Battipaglia, comune della provincia di Salerno. Almeno 300 schede sono state considerate fasulle, dopo che Davide Bruno, il segretario della sezione locale del partito, ha denunciato alla commissione provinciale alcune anomalie nelle operazioni di tesseramento. In poche parole, ci sarebbero tessere contraffatte di cittadini che compaiono nelle liste ufficiali degli iscritti a loro insaputa. "Io non ho mai rilasciato tutti questi documenti – ha dichiarato Bruno ai microfoni di Fanpage.it, che ha condotto l'inchiesta in collaborazione con il giornale locale L'Occhio -. Se è davvero successo, è un fatto gravissimo". Sempre Fanpage.it ha contattato telefonicamente le persone che risultavano iscritte al Partito Democratico, ricevendo quasi sempre la stessa risposta. "Non ho fatto alcuna richiesta. Non sono iscritto a nessun partito". In effetti, proprio a Battipaglia, si era registrato un boom anomalo di iscrizioni, passate dalle 190 del 2016 alle 471 del 2017. Di queste, solo 184 hanno chiesto e ottenuto l'iscrizione presso la Segreteria cittadina del PD, previo versamento della quota annuale di 15 euro.

Votare quattro volte in un'ora alle Primarie del PD? È possibile

Le telecamere di Fanpage.it hanno scoperto sempre a Napoli un secondo caso di irregolarità nel corso delle votazioni alle Primarie del Partito Democratico. Nonostante i controlli voluti dal Nazzareno, infatti, siamo riusciti a votare ben quattro volte in un'ora, anche se il regolamento prevede altro: possono votare una sola volta soltanto i cittadini maggiori di sedici anni, residenti nell'area di competenza del proprio seggio elettorale presentando la tessera elettorale e un documento di riconoscimento. Ma i controlli sono facilmente eludibili. Ci abbiamo provato nei seggi di Quarto (Corso Italia), Soccavo (via Adriano), Fuorigrotta (via Luigi Rizzo e Piazzale Tecchio), Arenella (via Pigna e via Enrico Caruso): in quattro casi siamo riusciti ad ottenere l'accesso ai seggi.

Caso Migranti: "Ci hanno fatto votare per Renzi, ma non sappiamo chi sia"

Ma la bomba scoppia solo poche ore dopo la fine delle consultazioni. I microfoni di Fanpage.it raccolgono la testimonianza di un migrante ospite del centro di accoglienza di San Vito a Ercolano, in provincia di Napoli, presso l'Hotel Belvedere. "Ci hanno detto di andare a votare – ha dichiarato il ragazzo nella sua lingua madre, il francese -. Quelli del centro ci hanno dato i documenti e i due euro necessari per essere ammessi al seggio. Eravamo in sessanta, ma nessuno sapeva il perché di questa richiesta. Ci hanno accompagnato con un'auto, che faceva avanti e indietro tra la struttura e il seggio. Ci hanno detto di votare per Renzi, cioè per l'ultimo nome sulla destra indicato sulla scheda, perché per noi è importante". Ma subito dopo arrivano nuove dichiarazioni che confermano i dubbi sulle modalità di voto. "C'ero anche io domenica al seggio – ha dichiarato al quotidiano online un altro migrante -. In tutto l'albergo siamo circa cento persone, ma non tutte siamo andate a votare, saremmo stati quaranta o al massimo cinquanta e abbiamo votato tutti allo stesso modo. Si sono raccomandati di mettere la croce su uno dei tre candidati, quello col colore verde. Io non ne conosco nessuno". Sulla scheda del voto, quel colore corrisponde alla preferenza per Matteo Renzi.

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