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Prima gli lanciano una “bomba di sterco” sulla giacca poi gli rubano 1.800 euro

Protagonista il giornalista Mario Giarda: l’uomo è stato derubato di 1.800 euro con una tecnica decisamente bizzarra. I ladri, infatti, gli hanno lanciato degli escrementi sul cappotto mentre delle complici gli hanno sottratto l’ingente somma di denaro.
A cura di D. F.
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Ci sono giornate che iniziano per il verso sbagliato. Giornate decisamente da dimenticare e di certo il giornalista di Novara Mario Giarda è stato protagonista di una di queste: ieri mattina intorno alle 13 l'uomo stava camminando in corso Mazzini, nei pressi dell'Ospedale Maggiore, quando dall'alto gli è piombata addosso una palla di escrementi. Proprio così: e no, non si trattava di sterco di piccioni o di altri volatili, bensì umano. Sono bastati pochi minuti per capire che non si era trattato di un incidente, né di uno scherzo di cattivo gusto, bensì dello stratagemma, decisamente ingegnoso, con il quale è stato compiuto un furto.

Giarda, infatti, era da poco uscito dalla filiale della sua banca, dove aveva effettuato un prelievo importante in contanti, pari a circa mille e 800 euro.  Mentre tornava a casa a piedi, transitando davanti all'ospedale, è stato centrato da una grossa palla di sterco. "Che la tipologia sia questa – dice Giarda – nessun dubbio, e si tratta di sterco umano. Il giaccone è rovinato".  Poco dopo, decisamente sorpreso per quello che gli era appena capitato, è stato avvicinato da due donne che gli hanno offerto il loro aiuto: "Che screanzati, le diamo una mano a rassettarsi, stia tranquillo, il mondo è pieno di matti, per fortuna lei non si è fatto niente", gli hanno detto, per poi allontanarsi. "Ho subito pensato a uno scherzo assurdo – racconta Giarda a La Stampa – qualcuno dall’edificio dell’ospedale aveva lanciato lo sterco sulla strada, così sono entrato subito, infuriato, per segnalare quello che era accaduto".

Dopo essere entrato nell'ospedale infuriato, Mario Giarda ha imbustato il cappotto – da lavare – e si è improvvisamente reso conto che il denaro appena prelevato, che non era stato messo nel portafogli ma in un'altra tasca, non c'era più. Da quel momento è stato semplice ricostruire quanto era effettivamente accaduto: non si era trattato di un dispetto, tanto meno di uno scherzo, bensì di un furto con destrezza. Il giornalista ha quindi sporto denuncia, nella speranza che le tante telecamere della zona possano aiutarlo a riavere il maltolto.

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