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Pollock e la scuola di New York: a Roma i capolavori del Whitney Museum

Pollock e la scuola di New York dal 10 ottobre al 24 Febbraio. A Roma arriverà direttamente da New York una parte importante della collezione americana stabile del Whitney Museum. Gli artisti dell’espressionismo astratto americano del dopoguerra, tra i quali Pollock, Rothko, Kline e de Kooning, saranno esposti al Complesso del Vittoriano con circa 50 capolavori.
A cura di Laura Ghiandoni
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Pollock e la scuola di New York a Roma dal 10 ottobre al 24 Febbraio. Al Complesso del Vittoriano arriverà direttamente da New York una parte importante della collezione americana stabile del Whitney Museum  grazie alla collaborazione con il Gruppo Artemisia. Gli artisti anticonformisti, introspettivi e sperimentali maggiori esponenti dell'espressionismo astratto americano irromperanno a Roma con tutta l’energia e quel carattere di rottura che fece di loro eterni e indimenticabili “Irascibili”.

Paul Jackson Pollock, l'artista conosciuto per le immense tele di canapa dipinte attraverso l'uso della tecnica dell'action painting insieme a Mark Rothko che si concentrò sulle emozioni di base riempiendo le tele di pochi e intensi colori, Willem de Kooning il pittore scultore olandese le cui linee tendono a smarrirsi per poi ritrovarsi creando nuovi equilibri, Franz Kline, anche lui action painter, storico "aggressore della tela" insieme a Pollock, saranno esposti attraverso circa 50 capolavori.

Tra le opere presenti alla mostra il celebre Number 27, la grande tela di Jackson Pollock lunga oltre 3 metri, resa iconica dal magistrale equilibrio fra le pennellate di nero e la fusione dei colori più chiari le cui immensità immergono gli osservatori in un contesto artistico magnifico. L’espressionismo astratto, il movimento artistico sviluppatosi dopo la seconda guerra mondiale  che influenzò il resto del mondo contribuendo a spostare radicalmente la capitale artistica dall'Europa all'America. Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, con il patrocinio della Regione Lazio e del Roma Capitale – Assessorato alla crescita culturale, la mostra è curata da David Breslin, Carrie Springer con Luca Beatrice.

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