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Taglio del cuneo fiscale nel Def, quanto aumentano gli stipendi in busta paga da maggio 2023

Per i lavoratori dipendenti, da maggio a dicembre 2023 il nuovo taglio del cuneo fiscale potrebbe portare da 30 a 40 euro in più al mese in busta paga. Ma molto dipende da come deciderà di distribuire i soldi il governo Meloni. E nel 2024 non è garantito che il ‘bonus’ resterà intatto.
A cura di Luca Pons
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Il governo Meloni ha annunciato l'intenzione di stanziare più di 3 miliardi di euro, nella seconda metà del 2023, per effettuare un nuovo taglio del cuneo fiscale. Questo porterà a buste paga un po' più pesanti per i lavoratori dipendenti, a partire da maggio 2023 e fino alla fine dell'anno. Non è ancora ufficiale, al momento, chi riceverà questo aumento e quanto sarà importante.

L'annuncio è arrivato infatti nel Documento di economia e finanza, ma senza dettagli tecnici ulteriori. Alcune cose, però, sono certe e permettono di fare delle ipotesi ragionevoli su come cambieranno gli stipendi da maggio in poi.

Come cambia il cuneo fiscale da maggio e cosa vuol dire per le buste paga

Finora, il taglio del cuneo fiscale che il governo Meloni ha deciso nella scorsa legge di bilancio ha riguardato due fasce di lavoratori. Chi ha un reddito da 25mila a 35mila euro all'anno ha avuto un taglio del cuneo di due punti percentuali, confermando la misura già presa dal governo Draghi. Nel 2023, quindi, non ha ricevuto un ulteriore aumento dello stipendio, ma ha mantenuto il surplus acquisito nel 2022. I lavoratori con un reddito inferiore ai 25mila euro all'anno, invece, hanno visto il taglio del cuneo fiscale salire da due a tre punti percentuali.

Tradotto in denaro, quest'anno finora chi prende 25mila euro all'anno ha avuto circa 41 euro in più al mese (quasi 500 in un anno), mentre chi prende tra 27mila e 35mila euro ha avuto un aumento attorno ai 30 euro al mese. Nel complesso, la misura – che resterà attiva fino a dicembre 2023 – costa 4,6 miliardi di euro. Con un calcolo grossolano, sono circa 380 milioni di euro al mese per tutto il 2023.

Ora, in aggiunta a questo taglio già in atto, ne arriverà un altro da maggio in poi, che sarà aggiuntivo e non sostitutivo. Costerà poco più di 3 miliardi di euro per il periodo da maggio a dicembre. In media, anche in questo caso, una cifra vicina ai 380 milioni di euro al mese.

Il governo non ha ancora confermato a chi sarà rivolto il nuovo taglio, se resteranno le due fasce fino a 25mila e fino a 35mila euro di reddito o no. Se però la decisione fosse di mantenere la stessa platea di lavoratori, da maggio a dicembre 2023 l'aumento in busta paga potrebbe quasi raddoppiare: quasi 40 euro al mese in più per chi prende 25mila euro l'anno, quasi 30 in più per chi si trova nella fascia superiore.

Aumenti fino a dicembre 2023, cosa succede nel 2024

Finché il governo Meloni non darà indicazioni più chiare sul nuovo taglio del cuneo fiscale, non è possibile sapere con certezza se questa sarà la linea seguita. In ogni caso, va ricordato che il taglio del cuneo – sia quello attivo da inizio anno, sia quello inserito nel Def – saranno in vigore solo fino a dicembre 2023.

Dal 2024, toccherà all'esecutivo trovare le risorse per confermare questi aumenti di stipendio. Secondo una stima del Sole 24 Ore, per confermare per tutto l'anno prossimo la stessa riduzione del cuneo fiscale servirebbero almeno 10 miliardi di euro. Soldi che il governo Meloni probabilmente cercherà di trovare a tutti i costi, per evitare di causare un calo degli stipendi a partire dal 2024, con le elezioni europee in vista.

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