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Strage di Bologna, revisionismo storico della Lega: “Nessun attentato fascista, vagone era palestinese”

Alla vigilia dell’anniversario della strage di Bologna un consigliere comunale della Lega tenta di rimaneggiare la verità sull’attentato di stampo fascista: “In transito era un vagone palestinese… che è stato fatto esplodere apposta a Bologna. Poi hanno buttato dentro il Fioravanti e compagnia, ma non erano loro”. Protestano le opposizioni.
A cura di Annalisa Cangemi
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Alla vigilia dell'anniversario della strage avvenuta il 2 agosto 1980, alle 10:25 alla stazione ferroviaria di Bologna Centrale, in cui persero la vita 85 persone, il capogruppo leghista al consiglio comunale di Lonate Pozzolo, in provincia di Varese, riscrive la storia, rimaneggiando i fatti e proponendo una ricostruzione fantasiosa, lontana dalla verità ormai accertata anche in sede giudiziaria: l'attentato fu di matrice fascista.

"La strage di Bologna un attentato neofascista? Non è vero. In transito era un vagone palestinese… che è stato fatto esplodere apposta a Bologna. Poi hanno buttato dentro il Fioravanti e compagnia, ma non erano loro", ha detto intervenendo nella seduta del 31 luglio, Armando Mantovani, segretario cittadino della Lega e capogruppo della maggioranza.

Come racconta Paolo Berizzi su La Repubblica, nell'Aula si discute la proposta di intitolare l'area del mercato del comune alle vittime del 2 agosto 1980. Ma Mantovani non ci sta, e quando i membri dell'opposizione provano a farlo desistere, ricordandogli l'esistenza di sentenze del tribunale, che riconoscono la matrice della strage, risponde così: "Se leggete solo una certa propaganda, infatti però il treno era quello dei palestinesi".

"Ma quale treno dei palestinesi? Ma dove siamo? Ma la storia…", replicano attoniti dalla minoranza. "Macché storia ragazzi, non sapete ancora perché hanno tirato giù Ustica e mi venite a parlare di Bologna?". Quindi taglia corto, chiudendo il delirante botta e risposta: "Bologna è stata una strage di Stato, ragazzi, mettetevelo in testa!". Ma nessuno nella maggioranza del Consiglio comunale di Lonate Pozzolo (composta da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, UDC) prova a contraddirlo.

La reazione del il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs Angelo Bonelli non si fa attendere: "Alla vigilia della strage della stazione di Bologna la destra fa sentire la sua inquietante voce. Il capogruppo della Lega nel consiglio comunale di Lonate Pozzolo ha dichiarato che la strage che ha toccato il cuore di tutti gli italiani e che cercava di dare una spallata alla democrazia, non era di stampo fascista ma che il vagone fu fatto esplodere dai palestinesi. Queste parole sono in linea col tentativo di revisionismo storico che la destra sta tentando di realizzare da un po' di tempo e che trova la sua sintesi nella presentazione di proposte di legge su una commissione d'inchiesta sulle stragi nel nostro Paese", ha scritto in una nota il parlamentare.

"La volontà di riscrivere la storia degli anni del terrorismo e della strategia della tensione, mettendo in discussione le sentenze dei tribunali che hanno chiaramente parlato di una strategia piduista legata alla eversione nera fascista è inammissibile. Proprio il cinque aprile scorso sono state depositate le motivazioni della sentenza della corte d'assise di Bologna che esattamente un anno fa aveva condannato all'ergastolo Paolo Bellini, ex militante fascista esponente del gruppo avanguardia nazionale per concorso nella strage alla stazione. In quelle motivazioni si leggono i mandati, ovvero la P2 e tutta l'area dell'eversione fascista. Quello che sta tentando di fare la destra in questo Paese, proprio alla vigilia di questa data così importante è inquietante".

"A 43 anni dalla strage alla stazione di Bologna la destra vuole riscrivere la storia e chiede una commissione parlamentare d'inchiesta e rilancia una fantomatica pista palestinese. Questa strage è fascista. Perché la destra-destra non vuole riconoscerlo?", ha commentato su Twitter Sandro Ruotolo della segreteria del Partito Democratico.

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