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Stop ai jet privati: la proposta di Alleanza Verdi Sinistra per limitare l’uso dei velivoli in Italia

I parlamentari di Alleanza Verdi Sinistra hanno depositato una proposta di legge per limitare l’uso dei jet privati in Italia. “I capricci di un piccolo gruppo di privilegiati non hanno mai inquinato tanto”, ha detto Eleonora Evi, “4 ore di volo in JET privato emettono tanta CO2 quanto un singolo cittadino italiano in un anno intero”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Alleanza Verdi e Sinistra hanno depositato una proposta di legge, dal titolo ‘Misure in materia di trasporto aereo privato per la riduzione delle emissioni climalteranti', per limitare l'utilizzo dei jet privati in Italia. Il testo è stato presentato a Montecitorio dai co-portavoce di Europa Verde e deputati dell'Alleanza Verdi Sinistra Eleonora Evi e Angelo Bonelli, dal segretario di Sinistra Italiana e deputato dell'Alleanza Verdi Sinistra Nicola Fratoianni e dalle deputate Elisabetta Piccolotti e Francesca Ghirra.

"I capricci di un piccolo gruppo di privilegiati non hanno mai inquinato tanto", ha detto Eleonora Evi. "Grazie al lavoro di esperti e associazioni che hanno analizzato l'impatto ambientale di questi voli, oggi abbiamo un quadro preciso: nel 2022 il numero di voli in JET privato è più che raddoppiato, in Italia in particolare abbiamo un +61%, e questi a loro volta hanno raddoppiato le emissioni. Per fare solo un esempio: 4 ore di volo in JET privato emettono tanta CO2 quanto un singolo cittadino italiano in un anno intero".

"Assurdo – ha aggiunto – tanto più che ci sono alternative visto che dai dati emerge che le tratte più frequenti, come la Milano-Roma, sono esattamente le stesse che hanno collegamenti di alta velocità. Tra i voli in JET privato più brevi, ma comunque frequenti, ci sono tratte quali Brescia-Verona che hanno collegamenti ferroviari ogni 30 minuti per un viaggio che dura 30 minuti".

In tutta Europa, continua Evi, "ci sono iniziative di questo genere, dalla Francia all'Irlanda all'Olanda dove l'aeroporto di Amsterdam vieterà i JET privati dal 2025. Noi come Alleanza Verdi Sinistra ci poniamo l'obiettivo di iniziare a limitare l'uso di questi mezzi con la proposta di legge che presentiamo oggi che vuole applicare il principio del chi inquina paga, utilizzando poi il gettito ricavato per investire sul trasporto pubblico a beneficio della collettività. Iniziamo dalle tratte brevi, laddove ci sono alternative su ferro, per arrivare ad eliminare tout court dal 2030 tutti i mezzi che non saranno a emissioni zero".

La proposta è stata messa nero su bianco con il contributo delle realtà che hanno lavorato in questa direzione, in particolare il collettivo Jet dei Ricchi. Tre i punti principali della proposta di legge: vietare l'uso di jet e velivoli privati per la percorrenza di tratte brevi, percorribili in meno di 240 minuti; aumento dell'accisa sul cherosene per aviazione privata e sua estensione anche agli aereotaxi; introdurre una giusta tassa sui passeggeri, di 400 euro l'uno, per ogni volo, e aumentare l'imposta sui velivoli privati. E un quarto punto, fondamentale per Avs: vietare su tutto l'arco alpino gli elitaxi.

Alleanza Verdi Sinistra ricorda che i jet privati causano in media emissioni fra le 5 e le 14 volte superiori a quelle dei voli commerciali e 50 volte superiori a un viaggio in treno. "Sono l’emblema di un settore inquinante e iniquo. Nel 2018 la metà di tutte le emissioni del trasporto aereo è stata causata dell’1% della popolazione mondiale, mentre l'80% delle persone nel mondo non ha mai viaggiato in aereo", si legge nel testo, che Fanpage.it ha visionato.

Si parte dai dati emersi dal report dell'Ong Transport&Environment (T&E) ‘Private jets: can the super-rich supercharge zero emission aviation?', che, scrive Avs, "ha rivelato l’impatto sul cambiamento climatico attribuibile ai jet privati in Europa, mostrando che questi hanno in media un’intensità di carbonio 10 volte maggiore rispetto agli aerei di linea e sono 50 volte più inquinanti dei treni. Secondo il report, un volo privato di quattro ore emette quanto una persona media in un anno. I jet privati sono uno status symbol, ma sono anche il mezzo più inquinante e iniquo del pianeta. Nient'altro brucia così tanto carburante fossile per l'uso esclusivo di un numero limitato di persone", si legge nel documento.

Inoltre, secondo uno studio commissionato da Greenpeace Europa centro-orientale (CEE), e realizzato dalla società olandese di consulenza ambientale CE Delft, il numero dei voli dei jet provati in Europa è da record: nel solo 2022 si sono registrati più di 572mila voli, con un aumento del 64% rispetto all’anno precedente.

"Le emissioni dei jet privati in Europa sono più che raddoppiate nel giro di un anno", si legge ancora nella proposta, "arrivando a superare quelle prodotte annualmente da 550 mila cittadini europei. Il 55% dei voli di jet privati effettuati in Europa nel 2022 ha percorso una distanza inferiore a 750 km, in molti casi percorribile con alternative più sostenibili come il treno".

L’Italia è al quarto posto in Europa per numero di voli di jet privati, con 55.624 voli effettuati nel 2022, in crescita del 61% rispetto al 2021. Le tre destinazioni più gettonate sono state Nizza, Parigi e Ginevra, mentre i Paesi europei con il maggior numero di voli effettuati con jet privati sono stati Regno Unito, Francia e Germania.
Per quanto riguarda il nostro Paese, gli aeroporti italiani più frequentati dai jet privati sono stati Milano Linate, Roma Ciampino e Olbia Costa Smeralda. La tratta che collega Milano e Roma risulta una delle più frequentate d’Europa, nonostante le due città siano tra loro raggiungibili in appena tre ore di treno. Tra le tratte ultra-brevi in Italia si registra anche quella fra Verona e Brescia: appena 44 chilometri percorribili in 35 minuti di treno.

Cosa dice la proposta di legge sull'uso dei jet privati

L'articolo 1 della proposta di legge introduce, dal 2025, il divieto sulle tratte brevi all'interno del territorio italiano di voli privati non di linea per il trasporto passeggeri, di aero-taxi ed elitaxi, il cui tragitto è assicurato anche dalla rete ferroviaria nazionale da una tratta di durata inferiore a 4 ore, e garantita da almeno sei collegamenti diretti nelle 24 ore.

L'articolo stabilisce che dall’anno 2030 i divieti e le limitazioni di sorvolo previsti all’articolo 1, riguarderanno tutte le tratte nazionali e non solo quelle brevi, per quegli aeromobili privati, che non riusciranno a garantire zero livelli di emissione di
carbonio.

L’articolo 3, amplia e chiarisce quali siano i voli che sono tenuti al pagamento dell’accisa sul cherosene. Contestualmente si introduce un aumento del 30% dell’attuale accisa sul cherosene usato come carburante per la navigazione aerea privata.

All'articolo 4, comma 1, si modifica l'attuale imposta erariale sui voli dei passeggeri di aerotaxi che attualmente aumenta all’aumentare della lunghezza del tragitto. Si introduce quindi un’imposta unica più alta di quella vigente, e che penalizza e
disincentiva maggiormente i voli sulle tratte brevi.

L'articolo 5, istituisce un Fondo nel quale confluiscono le maggiori risorse conseguenti agli aumenti di accisa e di imposta previsti dagli articoli 3 e 4. Queste risorse sono destinate a favore del trasporto pubblico locale e su ferro, ai fini di una
sua maggiore sostenibilità. Si specifica inoltre che i divieti introdotti agli articoli 1 e 2, e gli incrementi indicati agli articoli 3 e 4, non si applicano agli aeromobili delle forze dell’ordine e delle forze armate, né ai voli umanitari e a quelli che effettuano attività di soccorso e di protezione civile.

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