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Scontro sugli incendi in Sicilia, il centrodestra litiga ancora per il mancato stato di emergenza

Per via di una norma di Protezione Civile, è stato bloccato il riconoscimento dell’emergenza incendi in Sicilia. Il presidente Schifani furioso con il ministro Musumeci: “Non mi riconosco in questo Stato”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Nuovo giorno, nuovo scontro. Nel centrodestra, in effetti, non sembra esserci un clima di grande serenità. Oltre alla grana regionali in Sardegna e a quella, più ampia, delle elezioni europee, per il governo Meloni scoppia anche il caso Sicilia. Nelle ultime ore c'è stato un durissimo botta e risposta a distanza tra il presidente della Regione, Renato Schifani di Forza Italia, e il suo predecessore ora ministro del Mare e della Protezione Civile Nello Musumeci. Il problema è il mancato riconoscimento dello stato di emergenza per i roghi che hanno colpito l'isola durante la scorsa estate.

"Uno Stato che nega ai cittadini il risarcimento di un danno di pubblico dominio, subìto per colpe o eventi altrui, e lo fa sulla base di cavilli procedurali non applicati prima, non è lo Stato in cui mi riconosco – ha dichiarato il presidente Schifani – Uno Stato che viene meno al principio della leale collaborazione dei suoi vari livelli, così come previsto dall'articolo 120 della Costituzione, non è lo Stato in cui mi riconosco".

Al livello superiore al suo, a capo della Protezione Civile – pur dal punto di vista politico e non operativo – c'è il ministro Musumeci, con cui evidentemente non corre buon sangue al momento. Anche perché, vista la portata degli incendi estivi in Sicilia, lo stato d'emergenza sembrava un passaggio scontato. "Contrasteremo questo ingiusto provvedimento in ogni sede amministrativa, giudiziaria, istituzionale e politica – ha insistito Schifani – Ma assicuro i siciliani danneggiati dagli incendi estivi che se lo Stato centrale li vorrà abbandonare, non lo farà la Regione da me guidata, perché la tutela della collettività di un popolo e la sua tenuta sociale costituiscono un principio sacro e irrinunciabile. Mi accingo a convocare per la giornata di domani una seduta straordinaria della giunta di governo per le determinazioni del caso".

La risposta di Musumeci è arrivata a stretto giro: "Ho convocato per mercoledì a Roma i direttori dei dipartimenti della Protezione civile nazionale e regionale per un riesame della pratica relativa agli incendi estivi in Sicilia, nel tentativo di trovare una possibile soluzione – ha spiegato il ministro – I due direttori, Fabrizio Curcio e Salvo Cocina, già da agosto si confrontano sul tema, ma senza trovare una intesa (mi riferiscono gli uffici romani) per carenza di documentazione da parte della Regione". Insomma, secondo Musumeci e il suo staff, il problema è dell'amministrazione Schifani.

La criticità, però, è circoscritta alla questione incendi: "Diverso invece il discorso sulle altre calamità – ha continuato Musumeci – solo nel 2023, infatti, all'Isola sono state destinate da Roma risorse per circa 94 milioni di euro. Il difetto sta nella relativa norma del Codice di Protezione civile, che va rivista, assieme ad altri adeguamenti. Ci stiamo lavorando e presto la cambieremo".

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