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Quanto è aumentato il prezzo della spesa rispetto a un anno fa: il dato Istat

A maggio i prezzi sono aumentati dello 0,8% rispetto a un anno fa, mentre per il carrello della spesa la crescita è stata del 2%. Sono dati decisamente più bassi di quelli registrati negli ultimi due anni, quando l’inflazione aveva raggiunto un picco. L’Istat ha comunicato anche i dati sul Pil italiano: nei primi tre mesi dell’anno, c’è stato un +0,7% sull’anno prima.
A cura di Luca Pons
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A maggio, i prezzi sono aumentati dello 0,8% rispetto allo stesso periodo del 2023, e dello 0,2% rispetto ad aprile. Lo riporta il nuovo aggiornamento dell'Istat sull'inflazione: il dato è decisamente basso, soprattutto se paragonato ai picchi raggiunti nel 2022, quando l'inflazione toccò livelli che non si vedevano da quasi quarant'anni, sfiorando il 12%.

In particolare, è rallentata la crescita degli alimentari lavorati, come anche quella dei prezzi dei trasporti e dei servizi relativi all'abitazione (gli affitti, le spese condominiali, ma anche il costo delle riparazioni e della pulizia). Questo non significa che il prezzo di questi prodotti sia sceso, ma che è aumentato meno rispetto all'anno precedente. La situazione è opposta, invece, per i beni alimentari non lavorati, ma soprattutto i costi dell'energia: gas, luce e carburanti nel complesso hanno ancora un prezzo molto più basso rispetto al passato (considerando che nel 2022 c'era stato un picco), ma c'è un "profilo tendenziale in netta risalita" negli ultimi mesi.

L'Istat ha poi una categoria a parte per il prezzi del ‘carrello della spesa‘, che tiene conto di come cambiano i prezzi degli alimenti, dei prodotti per la pulizia della casa, quelli per l'igiene personale e i prodotti di bellezza. Rispetto all'anno prima, a maggio 2024 la spesa costava il 2% in più. È un aumento più alto rispetto a quello generale (+0,8%), ma è in calo rispetto all'aumento registrato nel 2023 rispetto al 2022 (2,3%). Si può anche fare il paragone tra aprile e maggio di quest'anno: rispetto al mese prima, la spesa è costata lo 0,6% in più.

Sempre oggi, l'Istat ha diffuso anche i suoi dati più aggiornati per quanto riguarda il Pil italiano. Nei primi tre mesi dell'anno, il prodotto interno lordo dell'Italia è aumentato dello 0,3% rispetto all'ultimo trimestre dello scorso anno, e dello 0,7% rispetto al periodo gennaio-marzo 2023. È un aumento che si può considerare in linea con le previsioni del governo Meloni, che ha previsto per il 2024 una crescita complessiva dell'1%, mentre altre stime sono più basse (quella della Commissione europea allo 0,9%, quella del Fondo monetario internazionale allo 0,7%).

La crescita del Pil, ha spiegato l'Istat, "è dovuta ai consumi delle famiglie" e agli investimenti, tra le altre cose. Nella maggior parte dei settori dell'economia c'è stato un certo aumento, mentre un caso particolare è quello dell'industria. Nei primi tre mesi dell'anno, infatti, rispetto all'anno scorso, l'industria in senso stretto ha fatto registrare un calo: -0,4%. Tuttavia, questo è stato più compensato dal settore delle costruzioni, con un altissimo +9,6%. Un effetto, evidentemente, dei bonus edilizi ancora in vigore prima che il governo intervenisse con l'ultimo decreto Superbonus.

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