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Piantedosi dice ai poliziotti di Lecce di fare corsi per le moto d’acqua, poi le spedisce nel Lazio

Il ministero dell’Interno ha chiesto ai poliziotti della questura di Lecce di partecipare ai corsi abilitarsi alla guida delle moto d’acqua. Nel frattempo, però, ha stabilito che le uniche due moto in dotazione alla questura siano spediti a Latina. Il motivo: non vengono usate abbastanza.
A cura di Luca Pons
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Cortocircuito burocratico al ministero dell'Interno, gestito dall'ex prefetto di Roma Matteo Piantedosi. Negli scorsi giorni, i poliziotti della questura di Lecce sono stati invitati a seguire dei corsi specifici per qualificarsi ad avere l'abilitazione alla guida delle moto d'acqua d'ordinanza. Uno strumento che, in una zona marittima, può risultare utile alle forze di polizia, secondo le valutazioni del Viminale. Contemporaneamente però, lo stesso ministero ha stabilito che i due acquascooter che la questura di Lecce ha in dotazione siano trasferiti altrove: in particolare a Gaeta, sotto la disponibilità della questura di Latina.

"Una beffa che ci lascia l’amaro in bocca e con tante perplessità", ha dichiarato al Corriere della sera il  segretario provinciale della Uil Polizia, Salvatore Annesi. Non solamente perché è stato chiesto agli agenti di seguire dei corsi che sono diventati del tutto inutili, ma anche perché "in provincia di Lecce, i 14 poliziotti già in possesso delle abilitazioni per guidare le motociclette del mare sono stati persino sottoposti, in questi giorni, alle visite mediche ed hanno acquisito le certificazioni di idoneità".

La segreteria provinciale del sindacato, quindi, si è chiesta: "A che serve abilitare gli agenti e spendere denari pubblici in visite e controlli sanitari se il servizio per cui si viene addestrati e mantenuti idonei non può essere svolto per mancanza di mezzi? È la solita storia delle pubbliche amministrazioni ingessate nei rigidi precetti delle burocrazie, dove incongruenze più o meno marcate sembrano avere la meglio su logica e buon senso?".

Le due moto d'acqua che erano a disposizione di Lecce erano posizionate a Gallipoli, con lo scopo di facilitare la vigilanza sulle spiagge specialmente nel periodo estivo, quando l'area si riempie di turisti e bagnanti. Erano state consegnante nel 2016, con annunci ambiziosi. I due mezzi, si era detto, sarebbero diventati "punto di riferimento dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura nella fascia costiera da zero a 500 miglia".

Eppure, nell'estate 2022 i mezzi sono usciti in mare solo due volte. Quando ce ne sarebbe stato bisogno o possibilità, infatti, gli agenti con l'abilitazione erano impegnati in servizio in compiti diversi, soprattutto sulle volanti. Questo dato evidentemente ha portato il ministero dell'Interno a fare due valutazioni opposte: da una parte, le moto d'acqua possono essere più utili altrove; dall'altra, è necessario che a Lecce ci sia più personale abilitato a usare le moto d'acqua.

"Vi è malcontento tra gli agenti che hanno acquisito le qualifiche per guidare gli scooter d’acqua", ha lamentato Annesi, "anche perché sono stati sottoposti a visite mediche in ospedale e in un centro privato della provincia. Tutto per nulla. Crediamo che si possa trovare il modo di garantire al Salento un servizio che si è dimostrato molto utile anche perché ha fatto aumentare i livelli di sicurezza percepita dai cittadini".

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