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Elezioni politiche 2022

Perché da domani non possono più essere diffusi i sondaggi politici sulle elezioni

Da domani non si potranno più pubblicare sondaggi politici fino all’apertura delle urne elettorali. La legge prevede lo stop nei 15 giorni precedenti alle elezioni per non influenzare i cittadini.
A cura di Tommaso Coluzzi
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I sondaggi politici non si potranno più pubblicare da domani. Le ultime rilevazioni che stanno uscendo in queste ore, rilanciate da tutte le testate giornalistiche, resteranno le ultime che saranno diffuse al pubblico. Poi ci sarà lo stop, a partire dalla mezzanotte di sabato 10 settembre, e fino al momento dell'apertura delle urne. Perciò i numeri successivi che vedremo saranno direttamente gli exit poll, istant poll e proiezioni sul voto del 25 settembre. E si sa quanto le ultime due settimane siano decisive per spostare gli ultimi flussi di voto, visto che moltissimi italiani ancora si dicono indecisi rispetto al partito che voteranno tra poco più di due settimane.

Ma perché è vietato pubblicare i sondaggi? Lo prevede la legge 28 del 2000, che all'articolo otto comma uno recita:

Nei quindici giorni precedenti la data delle votazioni è vietato rendere pubblici o, comunque, diffondere i risultati di sondaggi demoscopici sull'esito delle elezioni e sugli orientamenti politici e di voto degli elettori, anche se tali sondaggi sono stati effettuati in un periodo precedente a quello del divieto.

Insomma, da domani non potranno più essere diffusi i sondaggi politici, come ha ricordato l'Agcom – che si occupa di vigilare sul rispetto della normativa – con un comunicato ufficiale:

Con riferimento alle elezioni per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica fissate per il prossimo 25 settembre, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ricorda che, a decorrere dalle ore 00:00 di sabato 10 settembre 2022 e fino alla chiusura dei seggi elettorali, è vietato rendere pubblici o comunque diffondere con qualsiasi mezzo i risultati di sondaggi demoscopici sull’esito delle elezioni e sugli orientamenti politici e di voto degli elettori.

Tale divieto si estende – ai sensi dell’articolo 25 della delibera 299/22/CONS – anche alle manifestazioni di opinione e a quelle rilevazioni che, per modalità di realizzazione e diffusione, possono comunque influenzare l’elettorato. Per la stampa – quotidiana, settimanale e periodica – si tiene conto della data di effettiva distribuzione al pubblico.

L'obiettivo è, appunto, non influenzare l'elettorato negli ultimi giorni prima del voto.

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