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Pensioni

Pensioni, nel 2024 Quota 103 confermata e assegni minimi più alti: cosa ci sarà nella manovra

Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon ha delineato le misure principali in tema di pensioni su cui il governo Meloni lavorerà nella prossima manovra. Confermata la proroga di quota 103, si cercheranno le risorse per aumentare le pensioni minime a tutti (non solo gli over 75).
A cura di Luca Pons
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Niente quota 41 e niente superamento della legge Fornero, ancora una volta. In un'intervista alla Stampa, il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon ha confermato che anche nel 2024 "molto probabilmente avremo quota 103", il provvedimento che permette di andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi. Sarà un altro intervento della durata di un anno, che potrebbe essere finanziato anche grazie a una nuova stretta sull'indicizzazione degli assegni più alti, come avvenuto l'anno scorso ("lo valuteremo"). Invece l'obiettivo di legislatura resta "assolutamente" ancora quello di quota 41, cioè la pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall'età, ha garantito Durigon. Anche perché con l'andare degli anni "l’impatto sui conti pubblici si attenua perché il peso del retributivo sugli assegni diventa sempre più marginale rispetto al contributivo".

Quota 103 e pensioni minime più alte

Quest'anno però lo spazio dedicato alle pensioni sarà poco, dato che "l'obiettivo principale" è quello di "rinnovare il taglio del cuneo fiscale fino a 7 punti". Perciò, oltre alla conferma del regime anticipato di quota 103 l'altro impegno potrebbe essere di concentrarsi sugli assegni minimi. "Vogliamo trovare le risorse perché l’inflazione ha colpito molto di più i lavoratori e i pensionati poveri", ha detto il sottosegretario rispondendo a una domanda sull'ipotesi di alzare gli assegni minimi tra i 600 e i 700 euro. La soglia dei 600 euro sarà già raggiunta grazie all'indicizzazione Inps dovuta all'inflazione, quindi l'intervento del governo potrebbe servire per andare oltre. La richiesta di Forza Italia sarebbe di arrivare fino a 700 euro.

Quest'anno un aumento significativo della pensione minima è arrivato solo per alcuni: mentre chi ha meno di 75 anni si è accontentato di un salto di poche decine di euro, gli over 75 sono arrivati molto vicini alla cifra tonda di 600 euro al mese. L'intenzione del governo, però, sarebbe di non ripetere una misura dedicata esclusivamente ai più anziani. "Bisogna ammettere", ha detto infatti Durigon, "che non solo gli over 75 sono in difficoltà, anche gli altri pensionati hanno bisogno di aiuto. Cercheremo di allargare il più possibile la platea per sostenere gli assegni bassi".

Ape sociale e Opzione donna

Meno fortuna invece per le altre due misure più discusse, Ape sociale e Opzione donna. La prima potrebbe andare incontro a un allargamento: "Stiamo valutando che azioni mettere in campo per allargare le maglie, inserendo qualche altra categoria di lavori usuranti che finora non è stata presa in considerazione", ha affermato il sottosegretario. "È in corso un lavoro di screening e di conteggio, ci confronteremo con i sindacati", che però finora hanno detto di non aver avuto risposte dal governo su questi temi.

Opzione donna, invece, "è una misura molto penalizzante" perché "si perde il 30% dell’assegno e infatti ha avuto un tiraggio molto basso", ha ricordato Durigon. Nel 2023, però, l'intervento del governo Meloni ha reso la misura pressoché inutilizzabile, con criteri stringenti che hanno limitato la platea ad alcune migliaia di donne in tutta Italia. Per questo, l'idea adesso sarebbe di "immaginare un ristoro per chi ha iniziato tardi a lavorare".

Polemica Durigon-Landini: "Annuncia la protesta senza aver letto la legge"

Il sottosegretario ha risposto anche alla manifestazione indetta da Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, in protesta contro la mancanza di confronto con i sindacati da parte del governo e contro alcuni degli interventi che si prevede saranno inseriti nella manovra. "È singolare indire uno sciopero generale prima di aver visto le misure del governo", ha commentato Durigon. "La legge di bilancio ancora deve essere scritta. I sindacati hanno fatto le loro proposte e noi le stiamo vagliando, ma le misure della finanziaria non le possiamo definire oggi. Prima ci sarà la Nota di aggiornamento al Def a fine settembre, poi a metà ottobre la manovra sarà in Consiglio dei ministri".

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