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Monti a lavoro sul Piano Sviluppo: tutti i provvedimenti in sei punti

Domani sul tavolo del Consiglio dei Ministri le proposte dei ministri per rilanciare il Pil. Aeroporti, energia, imprese, città, digitale e soprattutto il piano sulle infrastrutture con l’obiettivo di togliere l’Iva dalle grandi opere. Ecco gli interventi principali.
A cura di Biagio Chiariello
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Monti a lavoro sul Piano Sviluppo: tutti i provvedimenti in sei punti

Il primo consiglio dei Ministri dopo le vacanze, convocato per domani a Palazzo Chigi, sarà tutto incentrato sul tema crescita. Al vaglio del governo Monti ci sarà il secondo pacchetto “sviluppo”  preparato dal ministro per lo sviluppo economico, Corrado Passera, e che prevede sei piani da realizzare entro la fine dell’anno: aeroporti, città, energia, digitale, infrastrutture, imprese. I titolari dei vari dicasteri avranno la possibilità di avanzare proposte, ma a passare saranno solo quelle ritenute economicamente sostenibili. Queste andranno poi inserite in quelle degli altri Ministeri in «un piano strategico più ampio». È il motivo per il quale la riunione di domani si preannuncia lunga e non sono previsti documenti ufficiali. I sei punti del piano vengono così analizzati da Repubblica.

Infrastrutture – E' il punto dal quale emerge il provvedimento di maggiore attualità, sul quale è già intervenuto il viceministro allo Sviluppo Mario Ciaccia dal Meeting di Rimini con un vero e proprio annuncio-bomba: l’esenzione dell’Iva sulle nuove opere infrastrutturali. E cioè, chi investirà in «strade, autostrade, porti, interporti, alta velocità, energia, termovalorizzatori» non dovrà pagare l'Imposta sul valore aggiunto in fase di costruzione e in una prima fase di gestione. La proposta sarà valutata, come ha promesso il sottosegretario Catricalà, anche per «la sua compatibilità finanziaria ed europea». Ma per adesso ha ricevuto il plauso di Confindustria, Ance (costruttori), Autostrade per l’Italia e Cassa depositi e prestiti, anche perché, secondo il vice di Passera, avrà «un impatto di 5-6 punti di Pil (ovvero 80 miliardi) e la creazione di centinaia di posti di lavoro». Perché no, anche un un calo delle tasse.

Aeroporti – Sul tavolo del Cdm arriverà anche un dossier che punta a dimezzare il numero degli scali, privilegiando le strutture intercontinentali e quelle strategiche. Secondo il progetto, definito insieme all'Enac, «degli oltre 60 aeroporti oggi in attività ne resteranno poco più della metà. Gran parte degli scali minori saranno dismessi o nel migliore dei casi passeranno sotto la tutela degli enti locali (se riusciranno a pagarne le spese)». L'obiettivo è quello di far restare attivi solo una quarantina di scali operativi (ma si punta a scendere a 33). Si punta anche a creare due nuovi scali: Viterbo e Grazzanise, dove saranno convogliati rispettivamente i voli diretti a Roma Ciampino e Napoli Capodichino.

Energia – Efficienza energetica, trasformazione dell'Italia in hub europeo del gas proveniente dall'Africa del Nord e dall'Asia centrale, sviluppo "sostenibile" delle rinnovabili e rilancio della produzione nazionale di idrocarburi. Questi, secondo Repubblica, sono i punti del piano energia che saranno discussi domani a Palazzo Chigi. L'obiettivo è di far salire il Pil di mezzo punto, riducendo di 6 miliardi la bolletta energetica e creando 25mila nuovi posti di lavoro.

Aziende – Il piano dedicato alle imprese dovrebbe essere uno dei primi ad essere messo in atto. Già in autunno, infatti, ci sarà seconda fase di semplificazioni, con il taglio degli adempimenti "extra" rispetto alle direttive comunitarie, e il lancio del Fondo per incentivare nuove start- up. «Il primo obiettivo – su cui lavorano due dicasteri, Sviluppo economico e Funzione Pubblica – mira a tagliare i costi (e i tempi) delle burocrazia». Quindi verrà costituito un fondo che coordinerà i soldi di investitori privati pronti a puntare su progetti nuovi.

Città – Si punta a riqualificare le aree urbane degradate attraverso un intervento da due miliardi. I comuni interessanti dovranno presentare richiesta entro il 5 ottobre, ma molte amministrazioni sono già pronte e le proposte già avanzate valgono da sole 1,250 milioni. Tra queste, il piano per Pietralata a Roma, quello per Bovisa Gasometri e Porto di Mare a Milano, per l'area del porto a Napoli, per la Leopolda a Firenze, e ancora un piano di edilizia sociale a Bologna, per scuole e zone industriali a Genova. Le altre città hanno avanzato piani per asili nido, parcheggi, scuole, ma anche aree di pregio.

Agenda Digitale – Atteso da anni, il progetto ha bisogno, per partire, tra i 300 e 400 milioni di euro che saranno recuperati dal ministero dello Sviluppo tra fondi regionali e comunitari riprogrammati. L'obiettivo è portare l'Italia a velocità digitali proporzionate all'agenda europea: 2 mega al secondo entro il 2013, 30 entro il 2020. Ma si punta anche  al rilancio di moneta e commercio elettronico, agevolando gli acquisti su Internet con sconti fiscali, la digitalizzazione di scuole, tribunali, ospedali e di tutta la pubblica amministrazione, l'alfabetizzazione digitale degli italiani. E ancora, previsti i due progetti sul fascicolo sanitario elettronico e l'anagrafe centralizzata. Ci vogliono almeno 3 miliardi di euro, secondo Passera.

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