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Il renziano Marcucci resta capogruppo Pd: “Non condivido scelta di Renzi, ma mai suo nemico”

Andrea Marcucci resterà nel Pd e continuerà a essere il capogruppo dem a Palazzo Madama. Non seguirà, quindi, Matteo Renzi nella sua scissione: “Non condivido la scelta di Matteo, ma non sarò mai un suo nemico”. Con lui resta nel Pd anche un’altra esponente renziana data per uscente: la viceministra all’Istruzione Anna Ascani.
A cura di Stefano Rizzuti
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Si iniziano a definire i nomi degli esponenti del Pd che lasceranno il partito per seguire Matteo Renzi nella nuova esperienza di Italia Viva. Come preannunciato, non seguirà Renzi il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci. Con un post su Facebook Marcucci fa sapere che resterà capogruppo dem a Palazzo Madama, nonostante ora la sua maggioranza all’interno del gruppo si assottiglierà per rimpolpare proprio lo schieramento di Renzi: “Io – annuncia Marcucci – resto a fare il mio lavoro nel Pd, non condivido la scelta di Matteo, sono ancora convinto che ci sia uno spazio importante per i liberaldemocratici come me”.

Marcucci contesta la scelta di Renzi, ma mette in chiaro la sua opinione positiva sull’ormai ex senatore dem: “Voglio chiarire una cosa prima di tutto: non sarò mai un nemico di Matteo, mai diventerò un suo denigratore. Matteo Renzi resta il protagonista di una straordinaria stagione di governo, il patrimonio di quegli anni resta a disposizione del centrosinistra anche per il futuro. Io nel Pd mi sento ancora a casa mia, se si dovesse trasformare in un soggetto sempre più simile al Pds, mi sentirei un estraneo. Non credo che succederà, resto tra i democratici anche perché ciò non accada”.

La decisione di Marcucci viene commentata dallo stesso Renzi, ospite della puntata di questa sera di Porta a Porta: “È un amico, rispetto la sua scelta e quella di chiunque non la pensa come me, do un abbraccio a tutti, senza polemica. Grillo invece continua a insultarmi e mi sento quello di sempre”. Ora si apre la partita riguardante il numero di parlamentari che seguiranno Renzi. I primi dati li ha forniti Luigi Marattin su Twitter: 25 deputati e 15 senatori. Cifre confermate poco dopo da Renzi. Che aggiunge un dettaglio: un solo sottosegretario dell’attuale governo andrà con Italia Viva: sarà Ivan Scalfarotto. A sorpresa, infatti, Anna Ascani ha deciso di rimanere nel Pd, come fatto sapere dallo stesso ex presidente del Consiglio.

Poi la stessa Ascani scrive su Facebook le sue motivazioni: “Ho pensato molto. Ho anche pianto. Sono certa che in tanto seguiranno Renzi sulla strada che oggi ha tracciato. E tra questi ci sono moltissimi miei amici, di quelli che è raro incontrare in un partito, compagni di strada che conosco da anni e qualcuno che ho conosciuto qualche mese fa, ma che in poco tempo mi ha dato tantissimo. C’è un pezzo del mio cuore, della mia storia politica e, quindi, di me. Solo che tutto questo, purtroppo, non mi basta per fare lo stesso. Mi sono iscritta al Partito Democratico a 19 anni, nel 2007, quando al posto della tessera alle primarie ti davano un cartoncino con su scritto “sono un fondatore”. È ancora appeso nella mia cameretta in casa dei miei”. Ascani sa che “il Pd ha enormi problemi”, ma aggiunge: “Io non me la sento di lasciare la mia storia alle spalle”.

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