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Covid 19

Il piano d’emergenza del governo Meloni sui vaccini anti Covid: verso il ritorno degli open day

Il governo Meloni è pronto a concordare con le Regioni dei nuovi open day vaccinali, per spingere i più vulnerabili a tutelarsi contro il Covid-19. Potrebbero anche partire procedure semplificate per far arrivare i vaccini ai medici di famiglia, o estenderli anche alle farmacie. In queste settimane, il numero di casi di Covid ha visto un’impennata.
A cura di Luca Pons
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Ritornano gli open day vaccinali, con i centri aperti nel fine settimana per somministrare il vaccino anti-Covid a chi lo desidera, senza prenotazione. Questa, almeno, è la proposta del governo Meloni che oggi ha incontrato le Regioni in una nuova cabina di regia, convocata in seguito all'aumento dei casi di Covid-19 nelle scorse settimane e al bassissimo tasso di vaccinazione tra i più vulnerabili: "Le Regioni hanno assunto l'impegno a potenziare tutte le azioni necessarie per implementare la vaccinazione di prossimità, anche attraverso open day vaccinali", ha fatto sapere il ministero della Salute con una nota.

D'altra parte, è oggettivo che ci sia una forte diffusione del Covid, certificata anche dall'ultimo monitoraggio della fondazione Gimbe. I numeri ufficiali sulla positività sono attendibili solo fino a un certo punto, considerando che molte persone possono essere asintomatiche, oppure stare male e scegliere di non farsi un tampone (dato che non c'è più nessun obbligo di isolamento), o ancora limitarsi a eseguire un tampone fai-da-te in casa e, anche se positivi, non comunicarlo in modo ufficiale.

Resta il fatto che i ricoveri in ospedale di pazienti Covid sono aumentati parecchio: del 58% in area medica, del 72% in terapia intensiva. Si parla di cifre assolute ancora piuttosto basse, ma il trend è evidente. E anche per quanto riguarda la copertura vaccinale, tra gli over 60 e le persone fragili pochissimi hanno fatto finora il vaccino più aggiornato, per restare protetti.

A livello politico, molti – tra cui il senatore del Pd e microbiologo Andrea Crisanti a Fanpage.it – hanno detto che l'aumento dei casi e soprattutto lo scarso tasso di vaccinazione sono responsabilità anche del governo Meloni. Perché, come dichiarato da Crisanti, "molti esponenti di questo governo hanno preso posizioni estremamente critiche contro i vaccini e contro qualsiasi altra misura di controllo e monitoraggio del Covid. Il risultato è che non si è vaccinato nessuno e non è stata introdotta nessuna misura di sanità pubblica".

Con la cabina di regia di oggi, quindi, si è riaperta l'ipotesi di un open day vaccinale. La misura su cui sembra voler puntare il governo, però, è soprattutto la vaccinazione di prossimità. Ovvero, rendere più semplice vaccinarsi dal proprio medico di famiglia o persino in farmacia, per chi lo vuole. "Riceviamo molte telefonate da parte di cittadini che vorrebbero vaccinarsi ma non sanno dove andare", ha detto alla Stampa Francesco Vaia, direttore Prevenzione al ministero della Salute.

Oggi, in molti casi, è complicato far arrivare i vaccini ai medici di base, che poi devono anche gestire la divisione in dosi. "Si potrebbe tornare all'organizzazione di prima, quando erano le aziende sanitarie a frazionarli e portarli negli studi medici", ha affermato Vaia. Nel frattempo, resta l'ipotesi che il governo Meloni acquisti nuove forniture di vaccini anti-Covid. Questo però porterebbe a una nuova spesa che non era stata messa in conto: non l'ideale, considerando che i fondi per la sanità sono già talmente ridotti da aver scatenato lo sciopero dei medici.

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