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Il piano del Governo non convince la Ue: incertezze su spending review e privatizzazioni

Riforme e spending review: sono questi i fattori di preoccupazione della Commissione Europea sulla scelte del Governo Renzi. E nelle prossime settimane arriverà la valutazione sulla manovra economica.
A cura di Redazione
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“C’è una significativa incertezza intorno al modo con cui la spending review sarà in grado di finanziare le riforme strutturali impostate per i prossimi anni”. È questo uno dei passaggi più significativi del documento di analisi degli “squilibri macroeconomici iatlaini”, redatto dalla Commissione Europea dopo aver analizzato l’aggiornamento del Documento di Economia e finanze. Nello specifico si nota come sia piuttosto singolare la decisione di permettere dei tagli autonomi ai singoli ministeri e si ribadiscono le perplessità sulla quantificazione dei risparmi fatta dal nostro ministero dell’Economia. Non mancano poi le reprimende sulle “privatizzazioni saltate”, dalla vendita di quote di Enel a quella di Poste; così come risulta molto discutibile l’assenza di “informazioni concrete sono disponibili su quantità di quote, su quali compagnie e secondo quale calendario”.

Ma non basta, perché si nota anche come nonostante una accelerazione sul fronte delle riforme (per iniziativa soprattutto del Governo, oltretutto), rimanga lento e farraginoso il processo di attuazione delle stesse e come manchino spesso i decreti attuativi e le norme in grado di farle funzionare. Certo, come nota Zatterin su La Stampa, non “è una bocciatura, bensì un avvertimento. L’analisi della Commissione si basa sul Documento di economia e finanza e sulla nota di aggiornamento, non valuta l’impatto della Legge di Stabilità (lo farà fra due settimane) e dunque nemmeno i 6 miliardi che nel frattempo l’Italia ha promesso di risparmiare. Bruxelles non ha chiesto di riscrivere la manovra per il 2015, ma fa impressione notare che l’aggiustamento indicato è quello di un anno fa, quando a Palazzo Chigi c’era Letta e le prospettive di crescita erano ben altre”.

Intanto alla Camera dei deputati si continua a lavorare sulla legge di stabilità, con la Commissione Bilancio impegnata ad analizzare circa 2mila emendamenti, gran parte dei quali presentati dalla minoranza interna al Partito Democratico. Restano ancora molti i punti di attrito fra maggioranza e opposizione e, in particolare, si preannuncia battaglia su anticipo Tfr e risorse per gli ammortizzatori sociali.

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