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Giorgia Meloni dice che il discorso di Putin “tradisce debolezza” e che le sanzioni funzionano

Vladimir Putin “dimostra una grandissima difficoltà in Ucraina”. Lo afferma Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che poi ribadisce anche la sua distanza da Matteo Salvini sullo scostamento di bilancio per affrontare la crisi energetica.
A cura di Luca Pons
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Dopo il discorso in cui Vladimir Putin ha annunciato la mobilitazione parziale della popolazione russa nell'invasione dell'Ucraina, arrivano le reazioni dei leader italiani. Secondo Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia intervistata su Rtl 102.5, il discorso sarebbe stato un segno di cedimento: "La mia impressione è che dimostra una grandissima difficoltà in Ucraina, è un discorso che tradisce debolezza, una mossa abbastanza disperata".

Nel suo discorso, Putin ha rilanciato l'offensiva all'Ucraina presentandola come una difesa della Russia dall'invasione occidentale: "L'obiettivo dell'Occidente è di indebolire, dividere e infine distruggere il nostro Paese. Ritengo necessario sostenere la proposta del ministero della Difesa per la mobilitazione parziale. Utilizzeremo sicuramente tutti i mezzi a nostra disposizione per proteggere la Russia e il nostro popolo. Voglio ricordare che il nostro Paese dispone anche di vari mezzi di distruzione", ha detto ancora il presidente della Federazione Russa, sottolineando che "non è un bluff".

"È nostra tradizione storica e destino del nostro popolo –  così si è chiuso il discorso televisivo di Putin alla nazione – fermare coloro che cercano il dominio mondiale, che minacciano di smembrare e rendere schiava la madrepatria. È quello che stiamo facendo ora, e credo nel vostro sostegno".  Secondo Meloni queste parole dimostrano "la difficoltà della Russia", anche "perché evidentemente le sanzioni funzionano".

Proprio il tema delle sanzioni nelle scorse settimane ha portato alcune tensioni nel centrodestra a causa delle critiche di Matteo Salvini, leader della Lega, all'impatto che queste stanno avendo sulla popolazione italiana. Meloni osserva che "Salvini dice un'altra cosa che condivido, cioè che servono delle compensazioni. Se vogliamo continuare, come bisogna fare senza se e senza ma, a difendere l'Ucraina, abbiamo anche bisogno di aiutare le nazioni più colpite dalle sanzioni. È il tema del fondo di compensazione che FdI pone dal primo giorno del conflitto. Bisogna stare attenti e essere compatti perché quando uno è nervoso le conseguenze possono essere tutte".

Altro tema divisivo all'interno del centrodestra è quello dello scostamento di bilancio: Matteo Salvini continua a chiedere che il governo Draghi investa 30 miliardi di euro per risolvere la questione del caro bollette, mettendoli a debito, cioè senza trovare le coperture economiche per sostenere quei 30 miliardi di spesa. Meloni commenta che lo scostamento "non è un tabù e, se dovesse servire per tutelare imprese e famiglie, utilizzeremo questa possibilità. Prima di ricorrervi, però, ritengo ci siano altre strade possibili, con risorse che possono provenire ad esempio dalle maggiori entrate fiscali derivanti dall'inflazione e dall'utilizzo di parte dei Fondi europei, come già avvenuto per il Covid". Questa mattina, però, intervistato a Radio24, Salvini non ha usato toni concilianti: "Chi dice di aspettare sbaglia, e vale sia per Fratelli d'Italia che per il Pd. C'è in gioco un milione di posti di lavoro", ha dichiarato.

Meloni critica anche gli avversari politici del centrosinistra, in un'osservazione sulla campagna elettorale che si concluderà tra due giorni: "La sinistra ha provocato in tutti i modi sapendo che ho un carattere fumantino, ma non ascolto gli insulti quotidiani. Io credo che loro siano colpiti al contrario dal fatto che nessuno di noi ha perso la calma, a me pare che siano loro quello nervosi. Il Pd", ha continuato, "sta diventando un partito estremista e mi pare che abbiano qualche difficoltà. Noi stiamo facendo una campagna elettorale nel migliore dei modi, mentre loro speravano nella lotta nel fango".

Se il centrodestra dovesse avere la maggioranza e Giorgia Meloni ricevesse l'incarico di formare un governo, alcuni nomi sarebbero già stati decisi: "Abbiamo un po' di nomi ma non li dichiariamo sia per una questione scaramantica ma anche perché non mi piace parlare di poltrone. Non do niente per scontato fino al 25, ne parleremo dopo".

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