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Omicidio Giulia Cecchettin

Femminicidi, Salvini: “La famiglia deve capire se ha in casa qualcuno che può diventare un problema”

Il vicepremier e leader della Lega commenta ancora l’omicidio di Giulia Cecchettin: “La famiglia deve fare la famiglia – dice Salvini – Sono la mamma e il papà che devono capire se hanno in casa qualcuno che rischia di diventare un problema”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La famiglia deve fare la famiglia e capire se ha in casa un possibile assassino. Secondo Matteo Salvini, il problema principale è questo. Il leader della Lega, in visita a Reggio Calabria, commenta ancora il caso dell'omicidio di Giulia Cecchettin – per cui Filippo Turetta è stato arrestato in Germania – dopo lo scontro con la sorella della vittima, Elena. "Noi come Lega abbiamo fatto la battaglia per l'educazione civica, che adesso è realtà, lo dico da papà, però – sottolinea il vicepresidente del Consiglio ai cronisti – la scuola deve far la scuola, la società la società, le istituzioni le istituzioni, ma la famiglia deve fare la famiglia".

Secondo il leader della Lega, "è chiaro ed evidente che la scuola non può arrivare ovunque, così come il sindaco o il ministro". Ma invece "sono la mamma e il papà che devono capire se hanno in casa qualcuno che rischia di diventare un problema". E aggiunge: "Le maestre, i professori, dopo le cinque o sei ore di scuola non hanno più contatto con i ragazzi". L'importante è "non pensare che possa essere solo la scuola a risolvere tutto". Tornando al caso specifico commenta: "Evidentemente c'è un problema pure a casa, non solo a scuola. Perché se qualcuno a 22 anni uccide, bisogna fare tutto il possibile perché non accada".

Il tema dell'educazione affettiva è molto dibattuto nella Lega. Da un lato il ministro Valditara sembra aver aperto a un piano per portare nelle scuole delle ore per educare alle relazioni, dall'altro l'ex sottosegretario all'Istruzione Sasso – ai tempi del governo Draghi, sempre leghista – definisce l'educazione sessuale una nefandezza. "Bisogna considerare che c’è una famiglia che sta vivendo una combinazione astrale assolutamente negativa tra il dolore e l’orrore – ha detto ieri sera il governatore del Venento, Luca Zaia, a Che tempo che fa sul Nove – Noi dobbiamo intervenire e in questo la scuola rappresenta una grande piattaforma e risorsa per l’informazione di vita, dobbiamo parlare dell’educazione sessuale, dell’educazione all’affettività, della giornata del 25 novembre. Dobbiamo davvero imparare a sensibilizzare su questi temi, questa è una sfida che non riguarda solo i giovani e la loro formazione, anzi, è un problema che riguarda intere generazioni in Italia".

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