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Elezioni politiche 2022

Il programma elettorale del Pd: le proposte di Enrico Letta per le elezioni politiche 2022

Enrico Letta e il Pd hanno presentato un programma elettorale in vista del voto di oggi, domenica 25 settembre, ecco tutti i punti più importanti: dal lavoro all’ambiente, passando per fisco e tasse, giovani, politica estera e scuola.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Oggi, domenica 25 settembre 2022, si vota per le elezioni politiche in Italia. Tra i partiti candidati, anche il Pd di Enrico Letta, che ha presentato un programma elettorale da mettere in campo in caso di vittoria alle elezioni. Il Partito Democratico guida la coalizione di centrosinistra formata anche da Europa Verde, Sinistra Italiana, Impegno Civico e + Europa.

Ecco, in sintesi, i temi del programma di governo del Partito Democratico, dal titolo "Insieme per un'Italia democratica e progressista"; che si basa su 3 pilastri fondamentali: sviluppo sostenibile e transizioni ecologica e digitale, lavoro, conoscenza e giustizia sociale e, infine, diritti e cittadinanza. Questi tre pilastri su cui si basa il programma elettorale del Pd si inseriscono in un progetto più ampio per un'Europa democratica e progressista. Il programma completo è disponibile in formato .pdf, mentre sul sito del Partito Democratico è possibile consultare il programma per punti.

Diritti e cittadinanza

"Diritti come piena realizzazione delle persone e come costruzione di una società realmente inclusiva", "Diritti come percorsi di emancipazione": sono queste le parole attraverso le quali il programma presentato da Enrico Letta si focalizza sull'obiettivo del pieno riconoscimento dei diritti civili delle persone LGBTQI+. Tra gli altri punti anche l'approvazione di una legge sul fine vita, una cittadinanza digitale con un controllo efficace dei dati personali e contro le inferenze e gli abusi dell'AI e delle strategie di disinformazione. Inoltre, il Pd si pone l'obiettivo anche di investire maggiormente nello sport e nella cultura come strumenti capaci di superare discriminazioni o stereotipi di genere.

Sviluppo sostenibile, transizione ecologica e digitale

L’Italia è stata investita da 5 grandi crisi negli ultimi 15 anni: quella economico-finanziaria e dei debiti sovrani, quella dei migranti, la pandemia, la guerra di Putin con le sue conseguenze economiche ed energetiche, la crisi climatica. Tutte cesure che ci hanno fatto vivere anni di emergenza permanente e che hanno inevitabilmente impoverito e reso più fragile il nostro Paese.

Lo sviluppo sostenibile, la transizione ecologica e quella digitale formano il primo dei tre pilastri su cui si fonda il programma del Pd. Nel testo i dem propongono di fisare obiettivi climatici "realistici ma ambiziosi", con strumenti capaci di "garantire una transizione socialmente equa e di rafforzare l'innovazione e la competitività della nostra industria".

L'emergenza climatica è una priorità. Così come il rafforzamento delle imprese, delle start-up e degli artigiani e professionisti. Si parla di ridurre i costi energetici e realizzare investimenti infrastrutturali e di mobilità sostenibile.

Politiche del lavoro

Le disuguaglianze sono il freno a ogni prospettiva reale di crescita. Ridurre i divari è un imperativo, economico e morale. Per farlo vogliamo partire dalla dignità del lavoro di tutte e di tutti. Il lavoro come fondamento su cui costruiamo l’intera impalcatura della nostra società. L’Italia deve dare sempre più dignità ai lavoratori e alle lavoratrici, soprattutto a quelli oggi più vulnerabili. Ciò risulta ancora più urgente alla luce della precarizzazione che caratterizza il nostro mercato del lavoro, specie per i più giovani e per le donne, e che non è accettabile.

Il lavoro è il secondo pilastro del programma del Pd: è un tema centrale e l'imperativo è "ridurre i divari". La chiave "dire basta al precariato, al lavoro povero e al lavoro nero". Inoltre le risorse del Pnrr devono essere usate per "rafforzare le politiche attive" e "costruire un Paese nel quale la lotta alle diseguaglianze sociali sappia coniugarsi con la lotta ai mutamenti climatici".

E ancora: "Vogliamo aumentare gli stipendi netti fino a una mensilità in più – si legge nel programma – con l’introduzione progressiva di una franchigia da 1.000 € sui contributi INPS a carico dei lavoratori dipendenti e assimilati".

Tra le proposte del Pd c'è anche l'istituzione di un salario minimo contrattuale su modello tedesco, l'obbligo di retribuzione per gli stage curricolari e l'abolizione di quelli extra-curricolari, salvo quelli attivati 12 mesi dopo la fine del percorso di studi. E poi incentivo all'apprendistato come ingresso nel mondo del lavoro, applicazione dell'equa retribuzione per lavoratori e lavoratrici e la promozione dello smart working.

Pensioni e Reddito di cittadinanza

Il lavoro è stata la prima vittima di un ventennio di crisi e mutamenti epocali. Spesso ci si racconta che con la trasformazione digitale il lavoro è cambiato, perché è cambiata la società. Ma la verità è che è stato ferito. Noi crediamo che il lavoro sia la spina dorsale della democrazia, il fondamento su cui si costruisce l’intera impalcatura della nostra società. Dobbiamo restituire dignità, senso e forza al lavoro, a tutte le persone che vivono del proprio lavoro. L’Italia deve dare sempre più dignità ai lavoratori e alle lavoratrici, soprattutto quelli oggi più vulnerabili.

"Vogliamo garantire regole eque per l'accesso alle pensioni, importi dignitosi e maggiore flessibilità in uscita dal mondo del lavoro a chi è fragile o ha svolto lavori gravosi", si legge nel programma dem. In sintesi: nel 2023 si torna alla legge Fornero, ma bisogna intervenire drasticamente sui lavori usuranti.

Il reddito di cittadinanza, invece, va ricalibrato per evitare di penalizzare le famiglie numerose. Ma viene confermato in larga parte dal Pd, che propone di diminuire a 10 anni il periodo minimo di residenza in Italia per accedervi.

Scuola e università

La scuola deve assumere "centralità come strumento di istruzione, di socializzazione e di emancipazione". Si parla di aumentare gli stipendi agli insegnanti allineandoli alla media europea, ma anche di garantire gli asili nido per chi ha un Isee basso. E poi la costituzione di un fondo nazionale per i viaggi d'istruzione, le gite e il doposcuola. Sempre in base all'Isee il Pd propone anche gratuità di mezzi pubblici e libri di testo. Sull'università viene sottolineata la necessità di potenziare l'edilizia e "consolidare le risorse finalizzate al reclutamento dei docenti universitari".

Politiche fiscali e riforme sulle tasse

"Per attuare il principio costituzionale della progressività fiscale giù le tasse sul lavoro, una mensilità in più a fine anno e rivoluzione digitale nel contrasto all’evasione fiscale", si legge nel programma del Pd. E poi superare l'Irap, l'introduzione di una tassazione agevolata per il secondo percettore di reddito in famiglia e – in generale – "un sistema fiscale equo e progressivo è alla base del nostro patto di cittadinanza – si legge ancora – Le flat tax proposte dalle destre sono propaganda elettorale sulla pelle di chi ha meno: avvantaggiano solo i redditi più alti e sottraggono risorse per il welfare".

Immigrazione

In tema di politiche di immigrazione, il programma elettorale del Pd di Enrico Letta punta a realizzare un'Agenzia di Coordinamento delle politiche migratorie che possa monitorare e gestire i flussi. "Vogliamo abolire la Bossi-Fini e approvare una nuova legge sull'immigrazione": sono queste le parole che si leggono sul programma del Partito Democratico per assicurare l'ingresso legale per ragioni di lavoro. "Occorre pensare a un nuovo modello di accoglienza fondato su piccoli centri diffusi sul territorio e integrati con esso" in vista della sostituzione del modello di accoglienza e integrazione attuale. Tra gli altri punti, anche il sostegno all'allargamento dei corridoi umanitari e la lotta a politiche di respingimenti o "blocchi navali".

Giovani

"La prima emergenza è la disoccupazione giovanile": le parole nel programma elettorale del PD sono volte alla riorganizzazione di stage e tasse sul lavoro. Nello specifico, tra le proposte di Letta ci sono: dotazione di 10.000 euro al compimento del 18esimo anno di età, obbligo di retribuzione per stage curriculari e abolizione di stage extra-curriculari, incentivazione dell'apprendistato, azzeramento dei contributi per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani fino a 35 anni, potenziamento del Fondo di garanzia mutui e introduzione della pensione di garanzia.

Giustizia

"Una giustizia lenta non tutela i diritti in modo efficace ed è profondamente diseguale". Per il Partito Democratico l'obiettivo principale è la riduzione dei tempi dei processi e quello di intervenire sui costi della giustizia. Tra gli altri punti nel programma presentato da Enrico Letta: completamento della digitalizzazione del servizio giustizia, investimenti sulle risorse umane e riduzione del precariato, ma anche la creazione di un sistema più aperto con modelli di formazione comuni tra avvocati, magistrati inquirenti e giudicanti. In tema giustizia, inoltre, il Pd si propone anche di attuare una strategia europea e internazionale volta a contrastare il riciclaggio e i trafficanti, oltre all'attuazione di un piano nazionale contro le mafie e la legalizzazione della cannabis.

Politica estera

L’aggressione russa all’Ucraina ha confermato che il posto dell’Italia è al fianco di tutti i Paesi che vogliono la pace e che difendono la forza del diritto dagli abusi della forza. Dentro questo quadro, vogliamo che Unione europea, NATO e ONU rimangano le organizzazioni internazionali di riferimento per l’Italia, dove svolgere un ruolo autorevole e da protagonisti. Deve inoltre continuare il sostegno all’Ucraina, insieme all’iniziativa politico-diplomatica congiunta di Germania, Francia e Italia per la fine dell’aggressione e l’avvio di negoziati di pace.

Per il Partito Democratico l'Unione europea è insostituibile. "È tempo di una riforma dei Trattati che permetta un salto in avanti istituzionale", come l'abolizione del diritto di veto. "L’Ue di domani dovrà essere una forza di pace e prosperità, equità e progresso, un’Europa sociale e sostenibile, premurosa e coraggiosa". Poi l'allargamento, un nuovo patto di stabilità e di sostenibilità europeo e la vocazione mediterranea. La sicurezza europea deve andare di pari passo con l'integrazione. "Vogliamo rilanciare il ruolo dell’Europa come principale motore di una globalizzazione più equa, fondata su standard sociali e ambientali di alto livello".

Sanità e gestione della pandemia di Covid

La salute rappresenta un bene pubblico fondamentale per la qualità delle nostre vite e per le politiche pubbliche di coesione. Continueremo a promuovere il diritto alla salute di tutte e di tutti, rafforzando il Servizio Sanitario Nazionale e potenziando la medicina del territorio. Nel vivo della pandemia sono state fatte scelte in chiara discontinuità con le politiche degli ultimi quindici anni. Anzitutto, aumentando il Fondo Sanitario Nazionale di 10 miliardi di euro in soli tre anni, cui si sono aggiunti 20 miliardi del PNRR. Negli ultimi 2 anni, con 30.800 nuove borse studio, è stato finalmente superato lo storico problema dell’imbuto formativo che limitava l’accesso alle scuole di specializzazione dei neolaureati in medicina. Adesso, forti di questo risultato che ci consente di guardare con maggiore fiducia al futuro della sanità pubblica, serve uno sforzo straordinario per superare l’attuale condizione di stanchezza ed insoddisfazione delle professioni sanitarie messe a dura prova dall’emergenza Covid.

"Continueremo a promuovere il diritto alla salute di tutte e di tutti, rafforzando il Servizio Sanitario Nazionale", promette il Partito Democratico. Si parla di un piano straordinario per la salute mentale, ma anche di assunzioni nel Ssn. L'impegno è di dimezzare al 2027 i tempi massimi delle liste d'attesa per esami diagnostici e interventi. E poi il potenziamento dell'assistenza territoriale in tutta Italia.

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