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Di Maio: “Nato è alleanza difensiva, non vogliamo terza guerra mondiale. Putin torni al tavolo”

Svezia e Finlandia vogliono entrare in una “Alleanza difensiva e dobbiamo sempre rivendicare il valore difensivo della Nato”, che non si farà coinvolgere nella guerra in Ucraina perché farebbe scoppiare la Terza guerra mondiale. Sono le parole del ministro Luigi Di Maio da Bruxelles.
A cura di Annalisa Girardi
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L'Italia rimane contraria a un coinvolgimento della Nato nella guerra in Ucraina. A ribadirlo è Luigi Di Maio, che afferma: "Chi in questi mesi ha immaginato un diretto coinvolgimento della Nato ha sempre trovato il no dell'Italia: l'Italia non è d'accordo perché farebbe scoppiare la Terza guerra mondiale". Il ministro degli Esteri oggi si trova a Bruxelles, dove ha incontrato i suoi omologhi europei per discutere del conflitto in Ucraina, alla luce dell'intenzione di Svezia e Finlandia di entrare a far parte della Nato, e delle conseguenze che questo sta portando in tutto il mondo. Si è quindi parlato della dipendenza energetica europea dalla Russia e della crisi alimentare che rischia di avere conseguenze catastrofiche soprattutto nelle zone più povere del pianeta.

L'allargamento della Nato

Il tema del giorno però, chiaramente, è stato quello dell'ulteriore allargamento della Nato. Sia Helsinki che Stoccolma, infatti, sono pronte a presentare domanda di adesione all'Alleanza Atlantica e non è ancora chiaro che conseguenze questa decisione avrà nel conflitto. Il presidente russo Vladimir Putin, infatti, ha già definito l'espansione della Nato un "problema", spiegando che a questo punto Mosca sia obbligata a dare una risposta. Di Maio da Bruxelles sottolinea come i due Paesi stiano "entrando in un'Alleanza difensiva e dobbiamo sempre rivendicare il valore difensivo della Nato". E ancora: "Con questa postura difensiva continueremo a proteggerci a vicenda, a garantire la pace e lo sviluppo delle nostre economie".

Non è ancora chiaro quando Svezia e Finlandia entreranno a tutti gli effetti nella Nato. Rimane infatti da risolvere anche il nodo della Turchia, che potrebbe mettere il veto sull'ingresso dei due Paesi. I colloqui tra le varie parti, comunque procedono e Di Maio sottolinea come sia Svezia che Finlandia abbiano "tutti gli standard, i parametri e i criteri per riuscire ad entrare nella Nato". Il ministro quindi aggiunge: "L'Italia è d'accordo con il principio delle porte aperte della Nato a Svezia e Finlandia e sono sicuro che nessuno bloccherà questo processo. Ho ascoltato, nei due giorni a Berlino, nella riunione informale dei ministri degli Esteri della Nato, parole da parte della Turchia molto ragionevoli, aperte al dialogo e a trovare una soluzione. Quindi io non credo assolutamente che la Turchia fermerà l'ingresso Di Svezia e Finlandia nella Nato".

Le sanzioni contro la Russia e la crisi alimentare

A Bruxelles oggi si è parlato anche del sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca, su cui non si è ancora riusciti a raggiungere un accordo tra gli Stati membri. "Noi non poniamo veti, vogliamo approvare il pacchetto di sanzioni il prima possibile, perché sono l'unico strumento pacifico a nostra disposizione per portare Putin al tavolo diplomatico. È evidente che le regole dell'Unione europea vadano riformate, superando il principio dell'unanimità, perché un Paese solo, in questo caso l'Ungheria, non blocchi le decisioni", commenta Di Maio. Insomma questo sesto pacchetto, che contiene anche il graduale embargo al petrolio russo, secondo Di Maio deve essere approvato il prima possibile per "dare un chiaro segnale a Putin che noi condanniamo fortemente la sua invasione dell'Ucraina".

Al tempo stesso, prosegue Di Maio, l'Unione europea deve fissare subito un tetto massimo al prezzo del gas: "L'Unione Europea sul tema dell'energia gioca un ruolo fondamentale e deve stabilire il prima possibile, prima che sia troppo tardi, un tetto massimo al prezzo del gas. Come Italia siamo in prima linea con questa proposta. Non abbiamo problemi e non ci sono rischi sulle forniture del gas, ma il tetto massimo al prezzo serve per evitare che questo vada fuori controllo". La crisi energetica non è l'unica scatenata dalla guerra in Ucraina: "Dobbiamo fermare sul nascere questa guerra mondiale del pane che in ogni posto del mondo, in questo momento, si sta verificando. I prezzi del grano sono andati alle stelle in tutti i posti del globo perché l'invasione russa in Ucraina ha determinato una incertezza sui mercati che in questo momento richiede iniziative internazionali. Sia in sede G7, sia in sede Nato e anche oggi qui a Bruxelles, stiamo discutendo della sicurezza alimentare perché gli effetti di questa guerra hanno avuto un impatto già globale che è sui prezzi delle materie prime e dei beni di prima necessita", conclude Di Maio.

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