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Da luglio al via l’assegno unico per le famiglie, fino a 217 euro a figlio: come fare domanda

Da luglio parte l’assegno unico per i figli: la norma ponte sarà varata oggi in Consiglio dei ministri. Poi dal 2022, con la riforma fiscale, l’aiuto diventa strutturale e universale. Lo riceveranno tutti i mesi le famiglie che hanno un figlio fino a 21 anni a carico: il contributo andrà da un minimo di 30 euro a un massimo di 217,8 euro al mese per ciascun figlio.
A cura di Annalisa Cangemi
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Da luglio al via l'assegno unico per i figli: atteso per oggi l'ok in Consiglio dei ministri. L'ammontare del contributo andrà da un minimo di 30 euro a un massimo di 217,8 euro al mese per ciascun figlio. Si tratta di una misura ponte, valida da luglio a dicembre 2021, che però è rivolta per il momento a una platea circoscritta: è pensato per chi non percepisce già assegni familiari, come i lavoratori autonomi e i disoccupati. Poi dal 2022, con la riforma fiscale, diventa strutturale e universale. Lo riceveranno tutti i mesi le famiglie che hanno un figlio fino a 21 anni a carico.

L'assegno unico figli è contenuto nella legge 46 del 2021, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale numero 82 del 6 aprile 2021, che delega il governo ad adottare uno o più decreti legislativi con il fine di "riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e universale”.

Gli importi dell’assegno unico

A quanto si legge in una bozza, ne avranno diritto i nuclei fino a 50mila euro di Isee. Le famiglie con Isee fino a 7mila euro avranno 217,8 euro a figlio se hanno almeno 3 figli. Previsti 50 euro in più sono previsti per ciascun figlio disabile. Potrà accedervi chi paghi le tasse in Italia e sia qui residente da almeno 2 anni: sono ammessi cittadini italiani e Ue e titolari di permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca almeno semestrale.

I beneficiari sono circa 2 milioni di famiglie: soggetti inattivi, percettori di Reddito di cittadinanza, lavoratori autonomi, ma anche dipendenti esclusi dagli assegni per ragioni di reddito familiare. Per queste famiglie è destinato 1 miliardo e 580 milioni dei 3 miliardi a disposizione. L'altra metà delle risorse andrà a 4 milioni di famiglie che già percepiscono gli assegni familiari (lavoratori dipendenti). In attesa della riforma fiscale questi nuclei avranno comunque dal primo luglio una maggiorazione di 37,5 euro al mese per figlio nel caso di famiglie con uno o due figli. E 70 euro in più per figlio per quelle con 3 o più figli.

I requisiti e chi può fare domanda

Possono richiedere l'aiuto in questa fase autonomi e disoccupati. L'assegno verrà corrisposto per ciascun figlio in base al numero dei figli e in base all'Isee. Nella tabella allegata al decreto vengono riportati tutti gli importi mensili per ciascun figlio. Bisogna avere un Isee fino a 50mila euro. Spetta a tutte le mamme dal settimo mese di gravidanza. Lo può richiedere un genitore che paga le tasse in Italia e risiede nel nostro Paese da almeno 2 anni. La platea include quindi cittadini italiani e Ue e titolari di permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca almeno semestrale

Dai 18 anni di età, inoltre, una somma ridotta rispetto all'assegno potrebbe essere corrisposta direttamente al figlio, se è iscritto all’università, se sta svolgendo un tirocinio, se è iscritto a un corso professionale, se svolge il servizio civile o un lavoro a basso reddito.

Come si richiede l'assegno unico

L'assegno si richiede in via telematica all'Inps o presso Caf e Patronati, secondo le modalità che l'istituto di previdenza comunicherà entro il prossimo 30 giugno. L'erogazione dell’assegno scatta dallo stesso mese di presentazione della domanda: la somma viene corrisposta tramite accredito su Iban del richiedente o mediante bonifico domiciliato. In caso di affido condiviso dei minori l'assegno può essere accreditato in misura pari al 50% sull’Iban di ciascun genitore. L’assegno non concorre a formare la base imponibile dell'Irpef. Se le domande vengono presentate entro il 30 settembre l'erogazione dell'assegno parte dal mese di luglio.

L’assegno unico è compatibile con il Reddito di cittadinanza

L'assegno è compatibile con il Reddito di cittadinanza: in questo caso l’Inps corrisponde l’assegno per i figli insieme alla somma del Rdc. Per calcolare la somma del contributo bisogna sottrarre dall’importo teorico spettante dell’assegno la quota di Rdc relativa ai figli minori che fanno parte del nucleo familiare, calcolata in base alla scala di equivalenza. Questo ricalcolo sarà fatto dall’Inps.