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Caso Cancellieri-Ligresti: il M5S chiede le dimissioni, Alfano la difende

Dopo il caso delle telefonate, dure critiche al ministro della giustizia. Dal M5S chiedono le dimissioni ma i ministri Pdl la difendono.
A cura di A. P.
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E' bufera sul Ministro della giustizia Annamaria Cancellieri dopo lo scandalo delle telefonate alla famiglia Ligresti in seguito agli arresti dell’inchiesta Fonsai che potrebbero aver favorito la scarcerazione di Giulia Ligresti. Richieste di chiarimenti sono arrivate da parte di quasi tutti i partiti politici in Parlamento ma i primi a scagliarsi contro il ministro sono stati i parlamentari del Movimento Cinque Stelle che hanno chiesto direttamente le dimissioni della Cancellieri se le voci di stampa fossero confermate, spiegando: "il ministro deve assumersi le proprie responsabilità e rassegnare immediatamente le dimissioni". Richieste di dimissioni arrivano anche da parte della Lega Nord con il capogruppo al Senato Massimo Bitonci che ha definito la vicenda di una gravità inaudita. "L'intervento presenta aspetti molto discutibili e inquietanti che devono essere chiariti sul piano politico e non solo su quello giudiziario" hanno spiegato invece i senatori di Sel, aggiungendo "non abbiamo nulla da eccepire sulla scarcerazione di una detenuta ma troviamo invece grave che l'intervento in questione sia stato richiesto da una telefonata privata e che abbia riguardato una classica detenuta eccellente".

I ministri pdl la difendono – Critiche sono arrivate anche dal Pd con il responsabile carceri Sandro Favi che ha chiesto alla Cancellieri di avviare una task-force permanente per prevenire drammi nelle carceri evitando "la sgradevole impressione che solo per i potenti il senso di umanità trova interlocutori attenti". In difesa della Cancellieri si sono schierati invece i ministri del Pdl. Il vicepremier Alfano ad esempio parla di vicenda "strumentalizzata ad arte" ed esprime solidarietà al ministro che "ha mostrato invece la sua grande sensibilità e la sua attenzione per le condizioni di salute in cui versava Giulia Ligresti". Stessa presa di posizione anche di Gaetano Quagliariello che esprimendo solidarietà al ministro assicura che "La sensibilità della Cancellieri per il dramma carcerario è nota e non ha niente a che fare con i cognomi".

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