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Elezioni politiche 2022

Calenda rompe con Letta: “Con dispiacere ho comunicato al Pd che non vado avanti con quest’alleanza”

Carlo Calenda rompe il patto elettorale con Enrico Letta: “Io ho comunicato ai vertici del Pd che non intendo andare avanti con quest’alleanza”.
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A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo meno di una settimana dall'annuncio dell'intesa il leader di Azione Carlo Calenda manda in soffitta l'allenza elettorale della coalizione di centrosinistra. L'ex ministro ha messo in discussione il patto siglato martedì con il Partito Democratico, dopo che il segretario dem ha chiuso anche l'accordo con Sinistra Italiana e Verdi, e poi con Impegno Civico di Di Maio e Tabacci.

"È una delle decisioni più sofferte che ho preso da quando faccio politica", ha detto in tv, ospite di Lucia Annunziata su Rai3. "Lo stato del Paese è tragico, e non solo per questioni economiche. Siamo uno dei Paesi più ignoranti d'Europa. Per 30 anni ci avevano divisi in greggi, uno di destra e uno di sinistra. Da questa servitù volontaria era come se gli italiani non si riuscissero a staccare. In questa legislatura ci sono stati due punti di rottura: l'incapacità di trovare un nome diverso da Mattarella per il Quirinale e l'ignominia della caduta del governo Draghi. Ho intrapreso un dialogo con il Pd. Ho fatto un negoziato con Enrico Letta, avendo in testa questa idea: ‘finalmente diciamo agli italiani che c'è un'altra Italia'. Il primo punto tra me e Letta di fondava sul ripudio dei Cinque Stelle. Oggi mi trovo accanto persone che hanno votato 54 volte la sfiducia a Draghi, e ex 5 stelle che hanno demolito quello che avevo fatto al Mise".

"Sono andato da Letta e gli ho proposto di fare un'alleanza netta, gli ho detto che rinunciavo ai collegi, avrei accettato anche solo il 10%. Lo facciamo insieme solo una volta", ha detto Calenda. "Letta lo sapeva ieri cosa sarebbe accaduto. Lo avevo avvertito. Ho comunicato ai vertici del Pd che non intendo andare avanti con quest'alleanza", ha aggiunto. "Avevo detto a Enrico che non avrei potuto accettare un patto antitetico al nostro", ha spiegato l'ex titolare del Mise. "Ci eravamo detti che ci sarebbe stata una coerenza di linguaggio. Bonelli e Fratoianni un minuto dopo hanno iniziato ad attaccare l'agenda Draghi. La campagna elettorale di queste persone non è contro la destra, ma hanno l'intento di demolire l'area liberale della coalizione. Avevamo detto che pezzi della coalizione non avrebbero dovuto bombardare l'agenda Draghi e il patto che avevamo firmato con Più Europa. Agli italiani non avremmo potuto spiegarlo. Ora la coalizione è diventata una grande ammucchiata. Da parte mia c'è stata ingenuità, l'ingenuità di pensare che davvero Enrico Letta dopo la delusione del campo largo avesse capito che la coerenza è fondamentale. Che il Pd avesse fatto la sua Bad Godesberg. Mi sbagliavo".

"Ho letto interviste della Bonino in cui diceva ‘mai con chi ha votato la sfiducia a Draghi'. E quando negoziavamo, ogni tanto vedevo Della Vedova che diceva sì ma tanto li gestiamo", ha aggiunto Calenda a proposito della possibile divergenza sulle alleanze tra Azione e Più Europa. "Letta ha fatto quello che tutti i leader del Pd hanno fatto prima di lui, ma da lui mi aspettavo qualcosa in più. Mi scuso con gli italiani per aver tenuto appeso il Paese per una cosa molto piccola ma che per noi di Azione è molto grande", ha concluso.

Intanto, su Twitter Gianfranco Rotondi scrive: "Carlo Calenda scappa perché ha saputo quel che io prevedevo da giorni: Enrico Letta ha in tasca l'accordo con il M5s e lo tirerà fuori all'ultima ora utile".

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