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Bufera di polemiche su Grillo e le “brigate di cittadinanza”, Conte: “Cori ridicoli”

La maggioranza ha accusato Beppe Grillo di essere pericoloso con le sue frasi sulle “brigate di cittadinanza” e di invocare alla violenza. Per Giuseppe Conte sarebbero solo “cori ridicoli” per distogliere l’attenzione dal successo della manifestazione M5s contro il precariato.
A cura di Annalisa Girardi
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Le parole di Beppe Grillo dal palco della manifestazione M5s contro il precariato innescano una bufera di polemiche. La maggioranza lo accusa di incitare alla violenza in piazza, di essere pericoloso e di evocare tempi bui nella storia italiana. Giuseppe Conte lo difende, affermando che quella frase sulle "brigate di cittadinanza" sia stata estrapolata dal contesto e strumentalizzata dalle forze di governo per minimizzare il successo della manifestazione. Anche dall'opposizione però arrivano alcune voci di condanna.

Subito dopo la chiusura della manifestazione, terminata proprio con l'intervento a sorpresa di Grillo, sono scoppiate le polemiche. E da tutti i partiti di maggioranza è arrivato il j'accuse al fondatore del Movimento.

La condanna di Forza Italia

"La Schlein, Conte e Grillo, che incita alla violenza, invitando la popolazione a costituire le ‘brigate di cittadinanza' e a mettere il passamontagna, tutti insieme appassionatamente. Questa è la sinistra che vorrebbe guidare il Paese, ma che per il momento sobilla", ha scritto in una nota Licia Ronzulli, capogruppo di Forza Italia in Senato.

E anche Maurizio Gasparri, altro esponente storico di FI, ha attaccato duramente Grillo: "È un provocatore. È un uomo senza coscienza e senza idee. È un penoso caso umano. Grillo è la vergogna assoluta. Ha portato in politica schiere di incompetenti. Resti chiuso nella sua casa. Grillo è un passato di vergogna che deve essere dimenticato per ripristinare i principi della libertà, della democrazia e della verità", ha commentato. Sempre da FI, Giorgio Mulè, ha detto che "quella di Beppe Grillo non è una buffonata, ma un pericoloso invito a sollecitare menti deboli ad azioni violente". E ancora: "Il passamontagna evocato dal leader dei 5Stelle altro non è che un arnese del passato figlio di un'epoca violenta che l'Italia ha saputo mettere in archivio. Ci vorrebbe responsabilità, maturità e capacità di fare proposte, tre requisiti assenti nell'approccio vacuo del Movimento creato che da Grillo".

L'attacco della Lega

Dalla Lega in serata è subito arrivata una nota in cui si sono definite "gravi e sconcertanti" le parole di Grillo. "Parlare di brigate di cittadinanza e passamontagna per invitare i cittadini a reagire evoca pagine drammatiche della storia del nostro Paese", si legge nel comunicato. Che chiama poi in causa Elly Schlein, presente in piazza, chiedendo alla leader dem se anche lei "sia pronta a indossare il passamontagna per reagire contro il governo di centrodestra sotto il simbolo delle brigate".

Il ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, da parte sua ha detto che l'evocazione alle Brigate "mi fa scorrere un brivido lungo la schiena, evocare gli incappucciati mi fa venire i sudori freddi, l’abbinamento tra le due cose mi fa pensare ad una tragica e non troppo lontana memoria di fatti che hanno funestato questo Paese". Il ministro ha poi aggiunto: "Se Grillo ha fatto una battuta l’ha fatta di cattivo gusto, se invece a parlare non è il comico ma il politico allora segnalo a chi di dovere i possibili risvolti da un punto giuridico. A Grillo e alle sue esternazioni siamo abituati, ma è bene che prima o poi qualcuno reagisca e a riguardo mi rivolgo agli esponenti di vertice degli altri partiti presenti in quella piazza per domandare loro se condividano o meno le pesanti parole di Grillo, perché o smentiscono oppure la pensano come lui".

Le polemiche da Fratelli d'Italia

Anche il deputato di Fratelli d'Italia Federico Mollicone è intervenuto, accusando Grillo di essere una figura pericolosa: "Grillo predica bene ma razzola malissimo. Le sue minacce al presidente Meloni sono inaccettabili perché rappresentano pericolosi attacchi alla democrazia. Lui, personaggio inqualificabile della politica, al massimo può rappresentare le ‘brigate pagliacci'". Il capogruppo FdI in Senato, Lucio Malan, invece ha chiesto tanto a Conte come agli altri leader presente in piazza di prendere le distanze dalle frasi di Grillo.

La deputata Augusta Montaruli da parte sua ha commentato: "Le parole di Grillo sono gravissime, richiamano tempi bui. Con l'invocazione del passamontagna, tanto più in una manifestazione che fa leva sui problemi del lavoro, questa opposizione con M5S capofila e Pd accodato perde ogni credibilità. A sinistra i moderati scompaiono davanti a un giullare pericoloso. Questa uscita ci ricorda cosa l'Italia non deve e non vuole diventare e perché il governo Meloni è nel giusto. Chi ha a cuore la democrazia, la libertà ed il confronto civile e pluralista, sta con il centrodestra al governo".

Attacchi da Serracchiani e Calenda, la risposta di Conte

Anche dall'opposizione, però, sono arrivate alcune critiche. Ad esempio da parte di Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd, che su Twitter ha scritto: "Fare politica e fare spettacolo sono due cose ben diverse soprattutto se lo show non fa ridere. Parliamo con chi vuol costruire alternativa, non ci interessano fantasie su passamontagna e simili. Non portano nulla a chi ha bisogno e non sposta di un millimetro la destra al governo".

Carlo Calenda, leader di Azione, ha definito gravi le parole di Grillo e ha invocato una presa di posizione da parte di Giuseppe Conte. "Invocare passamontagna e violenza in piazza è gravissimo e rischioso. Oltreché indegno in un Paese, come l'Italia, drammaticamente colpito nei decenni passati. Mi chiedo cosa pensi delle parole di Grillo Giuseppe Conte".

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Presa di posizione che non ha tardato molto. Per l'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte gli attacchi alle frasi di Grillo non sarebbero altro che un tentativo, da parte della maggioranza, di distogliere l'attenzione dal successo del corteo contro il precariato, a cui avrebbero partecipato circa 20mila persone. E ha attaccato anche i giornali: "Non si è voluto dare credito a questa straordinaria mobilitazione, a questa gente che ha portato in piazza la prima, vera manifestazione contro il Governo Meloni. I media mainstream hanno provato a ignorare la piazza di Roma – strumentalizzando una frase del discorso tenuto da Beppe Grillo sul palco di chiusura. Una frase estrapolata dal suo contesto e criminalizzata perché, accarezzando il gusto del paradosso, incitava i presenti a indossare il “passamontagna” per compiere non già azioni violente, bensì pacifiche e utili per la propria comunità".

Conte ha affidato a un post su Facebook il suo ragionamento, affermando che quello che doveva essere un omaggio ai lavori socialmente utili ha invece innescato cori ridicoli: "E così un omaggio al lavoro socialmente utile di tanti cittadini attivi, che si prendono cura in prima persona del proprio quartiere, del verde pubblico che hanno sotto casa, delle strade che attraversano ogni giorno – sostituendosi troppo spesso ad uno Stato troppo assente – ha originato un ridicolo coro di indignazione. Ovviamente in questo coro si distinguono anche gli esponenti della falsa opposizione. Ma cosa pensano, di intimorirci con questi comunicati allarmati? O forse mirano a coprire con questi giochetti il grido che si è levato oggi dalla piazza romana? Non ci riusciranno".

Anche dal capogruppo M5s in Senato, l'ex ministro Stefano Patuanelli, è arrivata una precisazione: "Ovviamente le 20mila persone che manifestano pacificamente (che parola fuori moda) non esistono. Per i parlamentari di maggioranza e incredibilmente qualcuno dell'opposizione esiste solo una frase di Beppe Grillo in cui secondo loro inneggia alla violenza. ‘Mettete il passamontagna e fate i lavoretti come mettere a posto i marciapiedi e le aiuole, e poi scappate'. Questa metafora, secondo loro, inneggia alla violenza. Quanta ipocrisia se si commenta una frase cancellandone metà".

Il capogruppo pentastellato alla Camera, Francesco Silvestri, ha commentato: "Migliaia di persone in piazza, tanti contenuti, storie. Eppure alcuni politici decidono di non soffermarsi su questo, ma sull'ironia intelligente, purtroppo non capita, di Beppe Grillo. Il nostro Paese merita una classe politica migliore. Le parole di Beppe Grillo erano estremamente semplici da cogliere, si riferivano al fatto che purtroppo molte leggi italiane non permettono ai cittadini di lavorare spontaneamente per la comunità. Se qualcuno non riesce a coglierne il senso è un problema suo. Di certo le hanno capite i cittadini in piazza e gli italiani".

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