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Elezioni politiche 2022

Bonelli (Verdi) a Fanpage.it: “Noi unica alternativa alla destra, ma che errore la rottura col M5s”

Il co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, spiega in un’intervista a Fanpage.it che la rottura del campo largo e dell’alleanza col Movimento 5 Stelle “fu un grande errore”. Sulla campagna elettorale, però, non ha dubbi: “Siamo il punto di riferimento dei progressisti, ecologisti e democratici di questo Paese”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Manca pochissimo al voto del 25 settembre e i leader politici girano le piazze per chiudere la campagna elettorale. Sono le ultime ore per convincere i cittadini e Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde che ha stretto un'alleanza con Sinistra Italiana, è sicuro che il risultato delle elezioni sarà sorprendente. Intervistato da Fanpage.it, Bonelli sottolinea come la coalizione di centrosinistra – di cui fanno parte insieme a Pd, +Europa e Impegno Civico – sia l'unica alternativa alla destra sovranista. E dopo il voto auspica un riavvicinamento con il rimpianto Movimento 5 Stelle, ma – se necessario – anche con il Terzo polo.

Tra tre giorni si vota, quali sono le vostre sensazioni in chiusura della campagna elettorale?

Siamo estremamente ottimisti, avremo un buon risultato. Qualcuno si sorprenderà. C'è una ripresa delle dichiarazioni di voto da parte di persone che si astenevano, proprio per via dell'impostazione della nostra campagna elettorale e per la nostra agenda politica su due temi fondamentali: la crisi climatica e la giustizia sociale. Temi totalmente abbandonati dai partiti che si sono lasciati andare a risse indecorose. Oggi siamo il punto di riferimento dei progressisti, ecologisti e democratici di questo Paese.

Il centrosinistra, però, sembra diretto verso la disfatta. Qualcuno ha sbagliato qualcosa nella costruzione di questa alleanza?

Abbiamo sempre detto che era necessario costruire quel campo largo con il Movimento 5 Stelle, insistendo fino all'ultimo secondo utile. Poi le due leadership hanno deciso di non andare in quella direzione, ma credo sia stato un grande errore.

Ieri Nicola Fratoianni ha aperto a un governo anche con il Terzo polo, che ne pensa?

Siamo impegnati in una campagna elettorale che ci vede duramente contrapposti a Calenda e Renzi. Le loro posizioni su clima, energia e migranti sono molto lontane dalle nostre. Il 26 settembre vedremo quali saranno i numeri in campo. Se ci saranno le condizioni per impedire che la destra vada al governo, grazie al voto dei cittadini e delle cittadine, questo non potrà accadere senza altre forze. E in primis parlo del Movimento 5 Stelle. Servirà però una dura negoziazione programmatica. Non possiamo pensare che si va al governo rappresentando le posizioni di chi vuole portare il nucleare in questo Paese o di chi vuole una politica energetica che guarda al passato.

Il tema di cui tutti i cittadini vogliono sentir parlare, per capire qual è la soluzione, è il caro energia…

Questa vicenda del caro energia evidenzia l'iniquità sociale che c'è in questo Paese. Nei primi sei mesi del 2022 l'Eni ha conseguito un utile del più 670%, sette miliardi di euro di extraprofitti. Parliamo, se guardiamo le stime del ministero dell'Economia, di 40/50 miliardi di extraprofitti, in tutto, da parte delle aziende energetiche. Da una parte si accumula una ricchezza stratosferica, dall'altra c'è una povertà sociale dilagante e decine di migliaia di imprese a rischio chiusura.

Pochi giorni fa avete presentato le vostre proposte, cosa dicono in concreto?

La nostra proposta è semplice: dobbiamo restituire gli extraprofitti. Noi diciamo che 19 milioni di famiglie, non quelle a reddito alto, fino all'inverno devono avere la moratoria dal pagamento delle bollette. Costa venti miliardi di euro. La parte restante degli extraprofitti deve essere redistribuita sotto forma di bonus alle imprese, in base alla loro attività produttiva. Così si può riportare il prezzo dell'energia ai livelli pre crisi. Questo per quanto riguarda questa fase dell'inverno, sperando che la situazione internazionale si semplifichi e il conflitto in Ucraina finisca.

E strutturalmente cosa bisogna fare invece?

Non bisogna assolutamente toccare il Pnrr, come dice la destra. Noi proponiamo la rimodulazione del fondo complementare del Pnrr, che è pari a 30 miliardi. Aumentiamo la spesa sul trasporto pubblico locale a 12/14 miliardi. È fondamentale anche in prospettiva, visto che abbiamo un ritardo clamoroso a livello infrastrutturale. E poi utilizziamo sempre il fondo complementare per gli investimenti sull'energia. Bisogna ristrutturare la nostra rete elettrica e adattarla alla capacità delle rinnovabili.

In generale voi sottolineate con forza il livello di disuguaglianze in Italia, avete anche una proposta di contributo di solidarietà…

In Italia ci sono 59 persone che hanno un patrimonio superiore al miliardo di euro. In questa situazione di crisi sociale profonda, parlare di un contributo di solidarietà per i plurimiliardari – e non plurimilionari – sarebbe un atto di grande amore nei confronti del Paese. Se devolvessero il 4 o 5% del loro patrimonio una tantum, magari per destinarlo ad acquistare i treni regionali o alla ricerca, alla scuola, all'università, sarebbe un fatto importante.

Secondo lei in questa campagna elettorale si è parlato abbastanza di clima?

Non si è parlato mai di clima, tranne che per esprimere il cordoglio alle vittime della Marmolada o delle Marche. È una politica ipocrita che non ritiene la crisi climatica una priorità. Meloni parla di ecologismo fondamentalista, Salvini propone i referendum per fermare il blocco alla vendita delle auto a diesel e benzina. I nemici del clima usano l'ambiente a seconda della loro convenienza, come un brand. La destra sovranista ha votato contro il piano verde dell'Unione europea e il Green new deal. I loro riferimenti sono Bolsonaro e Trump, uno che vuole radere al suolo l'Amazzonia e l'altro che giosce perché il Polo Nord si scioglie e può costruire più ville vista mare.

Cosa succede, però, se le elezioni del 25 settembre le vince questa destra?

Bisognerà fare una forte opposizione, e la faremo. Dobbiamo evitare che su diritti sociali, civili e umani portino l'Italia indietro nel tempo. Sarà necessario un forte presidio democratico fuori e dentro le istituzioni. Questa evenienza però la possiamo scongiurare, votando l'unica alleanza che può competere con il centrodestra nei collegi uninominali: quella di centrosinistra.

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