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Giovanni Toti arrestato per corruzione

Toti arrestato per corruzione, sostituito dal vicepresidente della Regione Liguria Alessandro Piana

Il presidente Ligure Giovanni Toti (del partito Noi moderati) è stato posto agli arresti domiciliari questa mattina dalla Guardia di finanza. L’accusa nei suoi confronti è di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio. Arrestati anche l’amministratore delegato di Iren Paolo Emilio Signorini e l’imprenditore Aldo Spinelli, ex presidente di Genoa e Livorno.
A cura di Luca Pons
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AGGIORNAMENTO:

La Guardia di finanza di Genova ha arrestato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, tra i fondatori del partito Noi moderati. L'accusa è di corruzione per l'esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d'ufficio. A farlo sapere è stato il procuratore capo di Genova, Nicola Piacente. Attualmente il presidente ligure si trova agli arresti domiciliari, dopo l'ordinanza di custodia cautelare che è stata eseguita all'alba di oggi. Il vicepresidente della Regione Alessandro Piana, lo sostituirà pro tempore e ha dichiarato: "Siamo vicini al nostro presidente Toti, certi che abbia sempre agito nell'esclusivo interesse della Liguria".

Sono indagati per corruzione anche l'amministratore delegato di Iren Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell'Autorità portuale (detenuto in carcere in via cautelare), e l'imprenditore portuale Aldo Spinelli (ora ai domiciliari). Spinelli è anche stato il proprietario delle società calcistiche Genoa e Livorno, in passato. L'inchiesta della Procura di Genova riguarda le elezioni regionali 2020 in Liguria e presunti episodi di corruzione nell'ambito delle concessioni portuali. La richiesta di misure cautelari era stata depositata a dicembre.

È avvenuto un sequestro di 570mila euro nei confronti di Signorini, Aldo Spinelli e il figlio Roberto (anche lui indagato), soldi che sono "ritenuti profitto dei reati di corruzione". Le perquisizioni sono ancora in corso, anche nella sede del Consiglio regionale e nell'appartamento di Toti. Altre nove persone, tra cui il capo di gabinetto di Toti Matteo Cozzani (accusato di corruzione elettorale), hanno ricevuto delle ordinanze. Tra gli indagati c'è un imprenditore nell'ambito del porto di Genova, Mauro Vianello, e il consigliere di amministrazione di Esselunga Francesco Moncada. Ma scorrendo si legge anche che due fratelli, Arturo Testa e Italo Testa, sono indagati per corruzione elettorale aggravata: avrebbero commesso il reato per "agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa nostra, segnatamente il clan Cammarata".

"Il presidente Toti al momento è sereno e convinto di poter spiegare tutto", ha commentato il suo legale, Stefano Savi: "Sono tutti fatti di cui possiamo dare una spiegazione, perché rientrano nell'ambito di legittima attività di amministrazione. Non si parla di dimissioni. Si sospende dalla funzione e poi vedremo cosa succede. Il processo è ancora tutto da fare", ha aggiunto. Lo stesso Toti, uscendo dal suo appartamento, si è limitato a dire ai giornalisti: "Non posso rilasciare dichiarazioni, lo sapete".

Quali sono le accuse al presidente Toti

L'accusa è che Toti avrebbe ricevuto dagli Spinelli 74.100 euro di finanziamenti, erogati soprattutto al suo comitato tra il 2021 e il 2023. In cambio, si sarebbe impegnato a "trovare una soluzione" per privatizzare la spiaggia libera di Punta dell'Olmo, ad agevolare una pratica edilizia proprio nel complesso immobiliare di Punta dell'Olmo, e a velocizzare diverse procedure in loro favore. Toti e il suo capo di gabinetto Cozzani avrebbero poi accettato la promessa di Moncada (membro del Cda di Esselunga) di sbloccare alcune procedure che Esselunga aveva pendenti in Regione per l'apertura di due punti vendita, in cambio del pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari su un pannello.

Arrestati anche Paolo Emilio Signorini e Aldo Spinelli

L'ad di Iren Paolo Emilio Signorini, secondo gli inquirenti, quando era presidente dell'Autorità portuale del Mar ligure occidentale avrebbe accettato sempre da Aldo Spinelli 15mila euro in contanti, la disponibilità della sua carta di credito durante un viaggio a Las Vegas e ben ventidue soggiorni di lusso a Montecarlo (42 notti in tutto, con giocate al casinò e servizi extra, massaggi e trattamenti estetici, e altri benefici per un totale di 42mila euro di calore, oltre a fiches per giocare, una borsa Chanel e un bracciale d'oro Cartier).

Non solo: Spinelli avrebbe anche offerto a Signorini un incarico con una paga da 300mila euro, una volta terminato il suo incarico all'Autorità portuale. In cambio, Signorini avrebbe favorito Spinelli in vari modi: accelerando pratiche che lo riguardavano e consentendo un'occupazione abusiva. L'altra accusa è che avrebbe accettato da un altro imprenditore, Mauro Vianello, diversi regali (un Apple watch e il pagamento del banchetto nuziale della figlia, tra gli altri) in cambio di un aumento delle tariffe che la società di Vianello avrebbe ricevuto per i suoi servizi nel porto di Genova.

L'ipotesi della corruzione elettorale per favorire Cosa nostra

C'è infine l'ipotesi del coinvolgimento mafioso. Cozzani, capo gabinetto di Toti e coordinatore della sua campagna elettorale alle regionali, avrebbe cooperato con Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa: i tre avrebbero promesso posti di lavoro per portare voti dalla comunità riesina e siciliana di Genova, di cui i fratelli Testa sono esponenti. I Testa avrebbero collaborato anche con Stefano Anzalone (indagato), candidato al Consiglio regionale nella lista di Toti, con lo stesso obiettivo. Infine sarebbe stato coinvolto anche Venanzio Maurici, "referente ‘genovese' del clan Cammarata": avrebbe accettato un posto di lavoro per il compagno della figlia in cambio del suo voto alla lista di Toti. In tutte queste ipotesi di corruzione elettorale non è coinvolto il presidente Toti. Solo ai Testa e a Maurici è contestata l'aggravante del metodo mafioso.

Toti è stato sostituito dal vicepresidente Piana

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, finito agli arresti domiciliari per corruzione nell'ambito di un'inchiesta della Guardia Finanza, "ai sensi dell'articolo 41 dello Statuto, è sostituito pro tempore in tutte le sue funzioni dal vicepresidente Alessandro Piana nella pienezza dei poteri. L'attività amministrativa della Regione Liguria prosegue senza soluzione di continuità". Lo annuncia la Regione Liguria in una nota. "Siamo vicini al nostro presidente Toti – spiega lo stesso Piana – certi che abbia sempre agito nell'esclusivo interesse della Liguria. Auspichiamo che venga fatta chiarezza al più presto e che il presidente possa così dimostrare la sua più totale estraneità ai fatti contestati".

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